GIULIA CECCHETTIN
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Si è tenuto questa mattina l’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta nel carcere di Verona. Durato circa mezz’ora.

Il giovane, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin,  è stato sentito dal gip Benedetta Vitolo, alla presenza del pm Andrea Petroni, che segue le indagini e del suo legale. Deve rispondere, stando all’ordinanza cautelare, di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e di sequestro di persona.

L’interrogatorio è partito alle ore 10 ed è già terminato intorno alle ore 10:30 sono usciti giudice e pm. Il giovane non ha risposto alle domande che gli sono state fatte, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ma ha rilasciato dichiarazione spontanee, conformando quello che giàa veva pronunciato dinanzi all’autorità giudiziaria tedesca: “Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato  più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita”.

“Un omicidio “aggravato dallo stalking”, ha affermato invece l’avvocato Nicodemo Gentile, legale di fiducia della famiglia Cecchettin.  “Filippo Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante. Infatti il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono fame di possesso verso la nostra Giulia. Un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia.Un uso padronale del rapporto che ha spinto Filippo Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo. Anche tramite chiamate e messaggi incessanti e poi, in ultimo, l’omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria”.

Intanto si sa che il giovane ha chiesto dei libri, vorrebbe continuare a studiare e assume dei tranquillanti ansiolitici per dormire la notte.

 

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