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La Procura di Monza, ha avviato un’inchiesta per sangue e materiale organico prelevato in sovrabbondanza e non protocollato, e portato fuori dai reparti infettivi degli ospedali per poi finire chissà dove.

I carabinieri di Seregno, Monza, in collaborazione con i Nas di Milano, hanno eseguito diverse perquisizioni negli ospedali di Monza, Milano e provincia, nonché in uffici ed abitazioni di medici e dirigenti di reparto.

Sono arrivati in borghese, anche al San Gerardo di Monza, mostrando il tesserino Nas con al seguito i militari della Compagnia di Seregno, molto decisi a perquisire a fondo il reparto di Malattie Infettive.

I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, hanno messo a setaccio gli studi medici dei professionisti delle eccellenti strutture sanitarie, quali sarebbero il San Gerardo di Monza e l’Università statale di Milano nonché quelle dei direttori di struttura, sequestrando i computer che sono sottoposti a vere e proprie perizie.

Le perquisizioni proseguite anche presso le abitazioni dei soggetti sottoposti ad indagine.

Il maxi Blitz, coordinato dalla Procura di Monza, sarebbe partito a causa di presunti rimborsi gonfiati per prelievi effettuati oltre misura, di cui poi, si perdevano le tracce, cosa andata avanti per anni.

Sappiamo che ogni struttura sanitaria, nel rispetto del regolamento del Ministero della Salute, deve attenersi ad un rigido protocollo per il prelievo di sangue e materiale organico, i rimborsi e lo smaltimento delle medesime sostanze.

Le indagini sono tuttora in corso, e si stanno concentrando su chi e perché ordinava i prelievi superiori al limite consentito, al non protocollarli, ma per i quali venivano richiesti i rimborsi, inoltre per il materiale organico (forse anche infetto) trasportato fuori dall’ospedale per giungere dove e in che modo essere smaltito.

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