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E’ possibile cancellare completamente il sangue di una persona affetta da leucemia sostituendolo contemporaneamente con quello donato da una persona sana: lo permetterebbe una tecnica che ricorda ciò che fa un deejay alla sua console di mixaggio, quando fa svanire gradualmente la prima canzone mentre alza sempre più il volume della seconda.

A dirlo una ricerca, guidata dall’Università svizzera di Basilea, che punta a iniziare le sperimentazioni sull’uomo nel giro di pochi anni.

Lo studio, che rappresenta il completamento di un progetto finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca con 2,4 milioni di euro, apre a nuove opzioni terapeutiche non solo per chi è affetto dalla leucemia ma anche, ad esempio, per correggere gravi difetti genetici o per conferire resistenza ai virus, come l’Hiv.

Nelle forme aggressive di leucemia, l’unica possibilità di cura è la sostituzione dell’intero sistema sanguigno malato con uno sano.

Per cercare un’alternativa meno aggressiva e dannosa, i ricercatori coordinati da Lukas Jeker hanno costruito anticorpi che sono in grado di riconoscere una particolare struttura superficiale presente su tutte le cellule del sangue, sia sane che malate, ma non sulle altre cellule del corpo. Questi anticorpi sono legati ad un farmaco tossico che uccide il bersaglio in maniera mirata. Mentre questo processo è in corso, il deejay può già mettere la seconda canzone, ovvero il trapianto di cellule del sangue sane. Per evitare, però, che l’anticorpo-killer uccida anche le nuove cellule, gli autori dello studio hanno usato tecniche di ingegneria genetica per modificare le staminali del donatore di modo che non possano essere riconosciute.

La ricerca in questione è stata pubblicata su Nature e la tecnica sperimentata con risultati promettenti su topi e cellule umane coltivate in laboratorio.

ph credit pixabay

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