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La Barilla nello stabilimento di Parma sta già progettando nuovi metodi per creare nuove forme di pasta personalizzata grazie anche alle stampanti in 3D.

Un’idea nata da un incontro con i ricercatori olandesi del TNO, circa tre anni fa quando si pensò di introdurre nel settore alimentare l’uso delle stampanti 3D.

Il funzionamento è molto semplice: si carica l’impasto nelle cartucce della macchina e poi è solo questione di pochi minuti: il tecnico disegna una forma sul computer, trasmette le informazioni alla stampante, che le stampa pronte da cuocere.

Le forme sono le più svariate: si va dai cubi alle lune, dai tronchi alle rose e qualsiasi altra fantasia possa venire in mente.

Tale progetto si è sviluppato attraverso il concorso “Print Eat” grazie al quale sono già stati prescelti alcuni nuovi formati di pasta e sono stati prodotti con successo.

Lo scopo dell’azienda è ora quello di pensare non solo alla distribuzione di questi prototipi per uso domestico, ma anche alla pasta fresca per ristoranti, dove si potranno ordinare piatti su misura, oppure negozi di pasta fresca dove poter ritirare l’ordine personalizzato online.

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