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la pazza gioia di virzi
Alla 70esima edizione del Nastro d’Argento, il prestigioso premio assegnato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici è andato al film “La pazza gioia” di Paolo Virzì.

Il suo inno alla fuga e al valore della diversità, già molto apprezzato a Cannes e dal pubblico in sala, ha fatto sì che Virzì portasse a casa i trofei per il regista, la sceneggiatura, i costumi e le attrici protagoniste Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, insignite anche di altri due Nastri d’argento, rispettivamente, per lo stile e l’immagine.

Un altro vincitore molto atteso, è stato Gabriele Mainetti, che ha trionfato nella categoria di regista esordiente grazie al folgorante film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, che ha meritato l’alloro per il poliedrico Luca Marinelli, miglior attore non protagonista.

“Veloce come il vento” di Matteo Rovere ha prevalso tra gli attori protagonisti, con Stefano Accorsi e Matilda De Angelis, insignita del premio Biraghi per la promessa femminile.

Un altro titolo di enorme successo è andato a “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, trionfatore nelle categorie di miglior commedia, cast e canzone originale.

Un Nastro a testa anche per “Suburra” di Sergio Sollima (attrice non protagonista, Greta Scarano), “Io e lei” di Cristina Comencini (soggetto), “Quo vado?” di Gennaro Nunziante (produttore) e il postumo “Non essere cattivo” di Claudio Caligari (film dell’anno).

Trofei speciali infine, per Stefania Sandrelli (Nastro d’Oro alla carriera), Juliette Binoche (Nastro europeo) e Carlo Verdone (premio Nino Manfredi).

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