(Harpagophytum procumbens) è una pianta selvatica che cresce nel deserto del Kalahari in Sud Africa. I suoi fiori producono un frutto agganciato, da qui il nome di “artiglio del diavolo”.
Le radici della pianta, contengono molto glucoiridoides un anti-infiammatorio ed analgesico.
Artiglio del diavolo è ottimo nella cura di infiammazioni reumatiche (artrite reumatoide, osteoartrosi, borsiti, fibromialgia, fibrosite, gomito del tennista, lesioni).
Il suo impiego permette una riduzione delle dosi di corticosteroidi e FANS. E’ usato nel trattamento di artrite, gotta, reumatismi.
Diverse ricerche condotte su persone affette da osteoartrite hanno dimostrato la sua efficacia nella sintomatologia dolorosa, della mobilità e un miglioramento significativo della flessibilità delle articolazioni, senza causare effetti adaversos, in particolare sullo stomaco.
Agisce, inoltre, sul fegato eliminando le tossine (distonie del sistema epatobiliare, colecistite).
E’ indicato ancora per: anoressia, dispepsia hiposecretoras, diverticolosi duodenale, spasmi gastrointestinali, ipercolesterolemia, gotta, nevralgie, prostatiti, adenoma prostatico, annessiti.
L’Artiglio del diavolo è da evitare in gravidanza, può inoltre causare un lieve effetto lassativo, o l’assunzione di dosi eccessive può causare problemi al fegato.
Essendo una pianta medicinale, può essere assunto in tintura o di estratto fluido, tenendo comunque sempre presente il contenuto di alcol.