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Il metodo stamina, di Davide Vannoni viene definito da un giudice del lavoro di Torino, come fasullo e ciarlatano.

Il giudice in questione, ha rigettato il ricorso della famiglia di un bimbo malato che chiedeva la somministrazione del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, dove la sperimentazione è stata bloccata.

Ma questa di Torino non è certamente la prima sentenza contro il metodo stamina, anche se da Venezia a Matera, in altri 135 casi, il ricorso è stato accolto.

Il giudice spiega che terapie proposte dai ciarlatani hanno sempre le stesse caratteristiche: ovvero, si presentano come alternative «alla medicina consolidata», sono svincolate dalle regole della scienza medica, prima fra tutte la prova d’efficacia; sono «segrete, in tutto o in parte, così da creare un alone di mistero sulla reale composizione dei preparati, evitando ogni tipo di indagine sul percorso seguito che potrebbe rivelare, oltre all’imbroglio, anche situazioni di grave rischio per la salute». E vengono presentate al pubblico come «manifestazioni di altruismo e di disinteresse, così da celare la presenza di corposi tornaconti personali».

Il giudice precisa inoltre che i miglioramenti «apparenti» di alcuni pazienti contornano la situazione facendole divenire «wonder cures». La sentenza intanto è finita tra le mani del procuratore Raffaele Guariniello che sta chiudendo l’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa sul metodo Stamina.

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