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Il muratore di Mapello, Massimo Bossetti in carcere perché accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, comunicò agli inquirenti che il pomeriggio del 26 novembre del 2010, giorno dell’omicidio, era andato dal meccanico a fare riparare il suo furgone.

Ma, secondo quanto riporta oggi, il corriere.it, dal registro delle fatture dell’officina non risultano effettuate riparazioni per quel giorno, ma un mese prima.

Inoltre, non è l’unico buco nero di quel pomeriggio. Perché a quanto pare anche il passaggio dal falegname non troverebbe conferme.

Ricordiamo, che in precedenza, aveva detto di essere andato dal commercialista e dal fratello, entrambi a Brembate Sopra, ma entrambi hanno smentito le indagini.

Infine sembra che il furgone bianco visto circolare nei circuiti delle telecamere, fosse proprio quello di Bossetti.

Gli investigatori sono riusciti a stabilire senza ombra di dubbio che è proprio quello di Bossetti l’autocarro Iveco Daily cassonato ripreso dalla telecamere di una banca a Brembate, non distante dalla casa della ragazza uccisa, intorno alle 18 del 26 novembre 2010, quando la tredicenne sparì per essere trovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola.

Per stabilirlo, i carabinieri del Ros sono ricorsi alla consulenza di personale Iveco addetto alla progettazione e realizzazione del Daily.

Quello del muratore presenterebbe delle caratteristiche non di serie: tra queste una fascia catarifrangente rossa che sin da subito aveva attirato l’attenzione degli inquirenti.

Le analisi effettuate dopo l’arresto dell’uomo avrebbero portato a stabilire che il mezzo ritratto nelle immagini è proprio il suo.

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