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mamma di yara al processo

Yara Gambirasio, poche ore prima di sparire per sempre, aveva ricevuto il “pagellino” ed era “contentissima perché aveva preso voti bellissimi“. Sono le ultime cose fatta dalla ragazza e raccontate dalla madre Maura Panarese durante la sua deposizione in tribunale di questa mattina.

La donna racconta quelle ultime ore sorridendo nell’aula della Corte d’assise di Bergamo dove è chiamata insieme ad altri familiari a testimoniare al processo contro Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio della 13enne, che per la prima volta è uscito dalla gabbia degli imputati e si è seduto accanto ai suoi avvocati, come da loro richiesta.

A carico del presunto omicida, tracce di Dna trovate sul cadavere della ragazza.

Dopo avere descritto la settimana tipo di Yara, rispondendo alle domande del pm Ruggeri, la Panarerse ha cominciato a raccontare nel dettaglio che cosa accadde quel giorno. Yara stava facendo i compiti e avrebbe dovuto portare uno stereo in palestra, dove si allenava per la ginnastica artistica.

“Mamma abbiamo un sacchetto?”, chiese. Maura Panarese rispose con una battuta: “Figurati se guardano tutti te che porti lo stereo”.

Poi, la Panarese ricorda in aula che appena si accorse che Yara era in ritardo rispetto a quanto avevano stabilito la chiamò subito al cellulare. Due, tre squilli poi la segreteria telefonica. Poi le voci dei responsabili della palestra: “Yara è uscita verso le 18 e 30″. Infine quelle dei carabinieri, per denunciare la scomparsa.

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