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Da bambina amava giocare con le Barbie ma non disdegnava le macchinine. Ora a 18 anni corre alle gare di Formula 4 e sogna di arrivare in Formula 1. E’ la prima donna pilota araba e la chiamano ‘Flying girl’, la ragazza che vola. Amna Al Qubaisi, è impegnata in questi giorni nel circuito del Mugello per l’ultima tappa dell’Italian F 4 Championship powered by Abarth.

La grande passione è arrivata in questo modo:”Un giorno mio padre portò me e tutta la famiglia nel deserto di Abu Dhabi a scorrazzare su un quad. Ero piccola – ricorda Amna all’Ansa – ma papà mi fece guidare e non la smettevo più di girare e sobbalzare sulle dune”. A soli 13 la ragazzina entra nella Daman Speed Academy ed è la prima donna araba a vincere sul suo kart la Rota Max Challenge degli Emirati Arabi nella stagione 2016-2017. A 15 anni vince la Rota Grand Finales in Portogallo, ma poi approda alla Formula 4, sostenuta da Kaspersky Lab, già sponsor della Scuderia Ferrari per la Formula 1.

”Tutto ciò non sarebbe stato possibile – ricorda ancora Amna – senza il sostegno della mia famiglia. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiato e accompagnato a fare pratica e a gareggiare in giro per tutta Europa. Poi il grande passo nel mondo del Motorsport”.

“Correre per me è una questione di adrenalina. Sono una persona – dice ancora la pilota – che ha bisogno di adrenalina. Per questo il mondo della velocità mi ha sempre interessato e mi appassiona moltissimo”.”Quando sono sul circuito di gara – racconta – provo un mix di tante emozioni diverse. E’ il posto dove sono più felice”. Ma per una ragazza non deve essere stato facile farsi accettare da un mondo prevalentemente maschile.

”Ai ragazzi non piace essere sorpassati dalle ragazze! – dice Amna -Quando correvo sui kart e non ero ancora così forte e decisa spesso gli altri provavano a spingermi e a mandarmi fuori. Poi ho capito che meritavo rispetto e ho iniziato a spingere anche io e a ottenere maggiore considerazione da loro”.”Il mio sogno ora – aggiunge – è quello di ogni pilota: arrivare a correre in Formula 1. Davanti a me ho un percorso lungo e fatto di ostacoli ma ce la voglio fare e per questo sono disposta a lavorare anche due volte di più se necessario per arrivare”.”Con la mia storia – conclude Amna -vorrei anche dimostrare alle ragazze che essere diverse dagli altri non significa non poter realizzare qualcosa di davvero grande in ogni campo”.

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