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In Italia sono circa 206 mila le persone che soffrono di celiachia, di queste, 146 mila sono donne e 60 mila uomini, principalmente tra i 19 e i 40 anni, residenti perlopiù in Lombardia con 36.529 celiaci. Questi i numeri contenuti nell’ultima relazione annuale diffusa dal Ministero della Salute.

L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo conta 5644 pazienti, 3853 donne e 1791 uomini. La celiachia è considerata una malattia cronica e una condizione spesso può portare a diverse conseguenze.

Una diagnosi precoce e un corretto stile di vita e regime alimentare possono portare alla completa remissione dei sintomi. La terapia è rappresentata dalla dieta rigorosamente priva di glutine, oggi più perseguibile grazie all’informazione e alla sensibilizzazione della popolazione nonché ad una vasta gamma di prodotti disponibili sul mercato che offre varietà di scelta anche nella ristorazione. Il Servizio Sanitario Nazionale prevede per i celiaci l’erogazione di prodotti formulati in regime di esenzione.

«A Bergamo e provincia – spiega il direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute, Massimo Giupponi – il paziente avente diritto per accedere ai prodotti deve presentare al presidio sociosanitario territoriale di competenza la certificazione prodotta dal medico specialista. Dopo la validazione della certificazione da parte del medico del presidio, l’Asst autorizza la fornitura di alimenti privi di glutine con validità illimitata».

«L’erogabilità è possibile solo per gli alimenti classificabili come senza glutine, specificamente formulati per persone intolleranti al glutine o specificamente formulati per celiaci, ossia quegli alimenti sostitutivi di pane e pasta caratterizzati tradizionalmente dalla presenza di cereali contenenti glutine – aggiunge Marco Gambera, direttore del servizio farmaceutico territoriale di Ats Bergamo -. Con il Dm 10 agosto 2018 rientrano in questa categoria: pane e prodotti da forno salati, pasta, piatti pronti a base di pasta, preparati e basi pronte, prodotti dolciari e cereali per la prima colazione»

Il decreto (entrato in vigore il 1° marzo) stabilisce i nuovi tetti di spesa per l’acquisto dei prodotti in esenzione, rivalutati, per sesso ed età, sulla base dei fabbisogni energetici totali definiti dagli attuali Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia Larn, del secondo livello di attività fisica, di un incremento del 30% per tener conto di particolari esigenze nutrizionali e degli attuali prezzi medi di mercato applicati nel canale di distribuzione prevalente. Basta andare sul sito dell’Ats di competenza dove sono indicati il tetto di spesa rimborsabile, stabilito per i pazienti a seconda dell’età, e l’elenco degli esercizi convenzionati per il ritiro dei prodotti negli esercizi commerciali, nella grande distribuzione organizzata e nelle farmacie.

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