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A tutti i bambini piace tanto saltare su tappeti elastici e in estate, nelle aree dei giochi gonfiabili, i cosiddetti «saltarelli» sono super gettonati. E anche nei prati davanti a casa sempre più spesso si vedono i trampolini da giardino. I genitori guardano orgogliosi le piccole acrobazie dei figli, e qualcuno si chiede: ma sono pericolosi? La risposta, è sì. Ma con una guida e indicazioni corrette il rischio di incidenti si può contenere. E soprattutto si possono sfruttare i benefici offerti da un’attività divertente, ottimale nella gestione dell’equilibrio dinamico, quello che serve per andare in bicicletta o sullo skate.

“Saltare fornisce un ottimo controllo motorio e migliora la propriocezione (la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio)” afferma Andrea Farnese, laureato in Scienze Motorie e Osteopata, membro della Commissione tecnica nazionale per l’attività sportiva giovanile del Coni. I rischi di infortunio sono sempre più elevati, nonostante si siano evoluti nel tempo materiali e sicurezza: la maggior parte degli incidenti consiste in distorsioni, strappi, rottura dei denti, ma anche fratture a gambe o caviglie, fino ad arrivare a delle lesioni alla colonna vertebrale o alle ginocchia. Sono abbastanza frequenti anche traumi ai tessuti molli, come morsicarsi involontariamente la lingua. Quel che preoccupa di più è però il rischio, di possibili danni neurologici irreversibili se il trauma interessa il midollo spinale.

I più esposti a questi incidenti sono i bambini più piccoli perché non sono ancora in grado di controllare il salto: dice l’esperto Farnese.

Dieci anni fa uno studio condotto dall’American Academy of Pediatrics ha evidenziato che in un anno, solo negli Usa, che i tappeti elastici hanno causato 100 mila infortuni, con 3.100 ricoveri in ospedale. Nel 75 per cento dei casi gli incidenti si sono verificati quando più di un bambino saltava sullo stesso trampolino, scontrandosi o finendo sul bordo rigido del tappeto saltellante. A conferma di quanto detto, i più piccoli vanno più spesso incontro a traumi. In termini di sviluppo motorio poi, l’equilibrio comincia a potenziarsi dagli otto anni, con un picco tra gli 11-12. Prima il rischio di farsi male è più elevato.

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