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“Il Coronavirus può lasciare, nei pazienti che lo hanno avuto in forma grave, conseguenze anche dopo la guarigione. Per questo ho proposto che vengano stanziati 50 milioni di euro affinché il Servizio Sanitario Nazionale prenda in carico gratuitamente, con esami diagnostici e terapie, tutti i pazienti maggiormente colpiti dal virus anche dopo le dimissioni dalla struttura ospedaliera.


Questo provvedimento consentirà, inoltre, di avviare un monitoraggio per acquisire ulteriori dati da mettere a disposizione dei nostri ricercatori”. Questo l’annuncio fatto all’Ansa dal ministro Speranza in merito ai contenuti del Dl sostegni bis.

Si pensa di destinare a questi pazienti Covid-19 circa 50 milioni di euro fino al 2023, ripartiti in oltre 24 milioni di euro per l’anno in corso, circa 20 milioni per il 2022 e poco meno di 6 milioni di euro per il 2023.

Risorse – che sottolinea il ministero – che serviranno per il ‘Protocollo sperimentale nazionale di monitoraggio’, che prevede l’erogazione – esente da ticket – di prestazioni di specialistica ambulatoriale contenute dei Livelli essenziali di assistenza ritenute appropriate, anche in base alla severità della sintomatologia del paziente per il monitoraggio, la prevenzione e la diagnosi precoce di eventuali esiti o complicanze, per le persone che nel tempo potrebbero riportare effetti cronici in seguito a una malattia da Covid-19 con un quadro clinico severo. Si tratterebbe soprattutto di pazienti anziani, che potrebbero avere conseguenze cardiache e polmonari e nei quali è fondamentale identificare precocemente lo sviluppo di una fibrosi polmonare o di cardiopatie.

Photo credits associazioneitalianapneumologiospedalieri

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