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Gianni Morandi in conferenza stampa in diretta Zoom da Bologna dal teatro Duse dove si esibirà anche questa sera, con il suo tour “Stasera gioco in casa, interrotto nel 2020 a causa del Covid, a cui ha aggiunto anche un’altra data, il 17 febbraio prossimo, presenta il nuovo brano in gara al prossimo Festival di Sanremo 2022, dal titolo “Apri tutte le porte”, scritto per lui dall’amico e collega Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti.

“Dopo 27 giorni in ospedale, mi chiama Jovanotti – racconta Morandi – per chiedere come sto. Avevamo fatto poche cose insieme, una volta con Fiorello in tv. Si è impressionato per quello che mi era accaduto. E gli viene in mente la canzone “L’allegria”. Mi manda questa canzone… la sento e mi piace. E’ stata per me una sorta di terapia. La canzone ci porta a sentirci molto più spesso. Con Lorenzo poi è nata anche un’altra canzone, “Apri tutte le porte”; un brano di speranza, da far tornare il sole nelle nostre case e vite. E abbiamo pensato allora di provarla e farla ascoltare anche ad Amadeus per il prossimo Sanremo”.

Entusiasmo anche da parte di Jovanotti che si collega via telefono e racconta: “Mi ha chiamato, e gli ho proposto di andare in gara a Sanremo con un pezzo, io avevo una bozza e mi sono messo al lavoro; quando Amadeus ci ha preso, e non era scontato, ci siamo detti… ora ci dobbiamo andare davvero!”.

In che modo ti stai preparando al Festival di Sanremo?
Viene chiesto all’artista di Monghidoro da parte della stampa.

“Vinsi con Tozzi e Ruggeri nell’87, e mi è capitato anche di condurlo. Per me è un palcoscenico molto importante, da quando vidi Modugno nel 1958 che cantava Volare. Ricordo il bar di Monghidoro dove c’era un televisione annebbiato, e tutti guardavano lo spettacolo. Sono anche esperto delle vittorie di Sanremo, da quando lo vidi a 13 anni, ben sessantaquattro anni fa. Non è come andare lì a fare l’ospite, ma lo vivi per una settimana: la canzone L’allegria (pubblicata a giugno 2021, N.d.R.) è di speranza, non è la classica di Sanremo: spero che quella del Festival possa invece divertire. Vado lì con entusiasmo, e spero che possa trasmettere qualcosa. “Forse il male passerà” cita la canzone, ed è anche condizionata dal momento: quando Lorenzo Cherubini l’ha scritta pensava anche di allontanarsi da questo momento che da due anni ci domina”.

Albano ha detto di aver saputo di voi, te e Ranieri, in gara al prossimo Festival di Sanremo e di esserci rimasto un po’ male perché avrebbe voluto partecipare anche lui.
Pensi un giorno, ad un possibile tour insieme?

“È tanto che si parla di un progetto a tre, con Al Bano e Massimo Ranieri. La nostra è una storia simile, diventammo un po’ rivali ma in realtà siamo diventati amici. Adesso ci sentiamo sempre con Ranieri. Quel trio lì può darsi che si farà. Al Bano spacca i muri con la sua voce, come anche Massimo Ranieri”.

Cosa ti accomuna con Lorenzo Jovanotti?
“Ci accomuna l’amore per lo sport: lui va in biciletta e io vado a correre. Poi la voglia di sperimentare sempre cose nuove. La positività è un altro fatto caratteriale che ci unisce. L’amore per il rischio, fare cose sempre diverse. Condividiamo un carattere che anche nelle difficoltà cerca una via d’uscita”.


La musica rende giovani?

“Certo che sì. Il movimento ritmico mi fa stare meglio, forse perché in passato ho cantato tante canzoni tradizionali. Stavolta volevo fare una cosa più aggiornata anche se qualcuno dice che richiama gli anni Sessanta. Lorenzo è uno sperimentatore ma va detto che nella mia carriera, non essendo autore, ho cantato di tutto. Non sono Vasco né i Maneskin, ma la mia storia ha molti pezzi ritmici. Spero che piaccia”.

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