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Con la morte della regina l’inno verrà cambiato in “God Save the King”. Dopo 96 anni, 70 dei quali passati a regnare, sarà difficile eliminare nome, immagine e iconografia della regina Elisabetta II dal tessuto sociale, e vita pubblica degli inglesi in Gran Bretagna e in Commnwealth.

Le parole dell’inno nazionale, ossia “Queen” verrà sostituita da “King” e i pronomi verranno declinati al maschile. L’inno è in uso dal 1745, quando una prima versione diceva “Dio salvi il nostro Giorgio grande re, lunga vita al nostro nobile re, Dio salvi il re”. Dal 1952 ai giorni nostri si suonava invece «God Save The Queen». I sudditi, per il momento, cantano entrambe le versioni, come mostrato da un video pubblicato dal Guardian della folla raccolta davanti a Buckingham Palace.

L’ufficio postale dovrà cambiare i francobolli, utilizzando un’immagine del profilo del nuovo monarca. Le cassette postali della Royal Mail, invece, la sigla reale ER probabilmente non verrà rimossa.

Preghiere – La regina era “difensore della fede e il governatore supremo” della Chiesa d’Inghilterra. Molte preghiere a lei dedicate saranno modificate. I sacerdoti durante le funzioni potranno temporaneamente cambiarle, in attesa di un adattamento ufficiale per il nuovo difensore della fede.

Bandiere – Dalle bandiere che sventolano fuori alle stazioni di polizia fino a quelle issate sulle navi militari, si rimuoveranno le iniziali EIIR dai tessuti. In Australia, Canada e Nuova Zelanda sono presenti, inoltre, bandiere personali, chiamate “bandiere E”, che venivano utilizzate per le sue visite.

Monete e banconote – E anche sulle monete e banconote sarà sostituita la effige del nuovo re.

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