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Si tratta del secondo caso in Italia di  suicidio assistito,  più precisamente in Veneto. Una donna di 78 anni, malata oncologica, dopo l’avvio dell’iter sanitario, è riuscita a ottenere il farmaco per il fine vita.

L’annuncio è dell’Associazione Luca Coscioni, che spiega: “Si tratta della seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza della Corte di Cassazione 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani”.

 Gloria (nome di fantasia, ndr), inoltre, è la prima persona nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria.

 “La vita è bella, ma solo se siamo liberi. E io alla fine lo sono stata fino alla fine. Grazie”, è stato il suo ultimo messaggio lasciato all’Associazione Luca Coscioni.

Gloria è morta nella prorpia casa dopo essersi auto somministrata il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dall’azienda sanitaria locale. La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito anche Piergiorgio Welby ed era stato il medico di fiducia di Federico Carboni.

foto crediti catt.ch

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