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Elementi inquietanti stanno emergendo dalle ricerche fatte dagli specialisti che seguono le indagini sulla morte di Giulia Tramontano e del suo piccolino che portava in grembo.

Sul pc del compagno Alessandro Impagnatiello ricerche come “Come uccidere una donna incinta con il veleno” o “come avvelenare un feto”.

Sono queste, secondo quanto riportato ieri da  Il Giorno, alcune delle ricerche effettuate su Internet da Alessandro Impagnatiello prima di uccidere la donna e compagna che viveva con lui a Senago Giulia Tramontano e il piccolo Thiago che portava in grembo. Il barman ha più volte negato la premeditazione dell’omicidio. Ma le sue ricerche farebbero pensare a tutt’altro.

Come riportato da il quotidiano lombardo, l’ipotesi degli inquirenti è che Impagnatiello volesse già uccidere da tempo, la compagna e madre del suo bambino, nonché il piccolo che portava in grembo perché considerato “un ostacolo” alla sua relazione con la sua nuova compagna. Gli investigatori  si stanno soffermando sulla ricerca di veleno, e aspettano anche l’esito della autopsia per cercare di capire anche se possa essere stato assorbito anche dal feto. Sarà la relazione finale – che non arriverà prima di settembre – a far luce su questo aspetto. Il documento sarà anche utile a determianre il quadro delle aggravanti, tra cui una eventuale premeditazione.

Infine, sempre secondo quanto scrive Il Giorno, la Procura sta anche lavorando per stabilire se al momento dell’occultamente del cadavere ci fossero eventuale presenza di altre persone rispetto a Impagnatiello. Sotto il cellophane, usato per avvolgere il corpo senza vita della povera sventurata, è stato trovato anche un capello, che si cerca di capire se appartenga a uno dei due, o di altri. A occuparsene il Ris di Parma.

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