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Nei primi 9 mesi di questo 2023 che volge al termine, i reati spia della violenza di genere sono stati il 12,2% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: in particolare, diminuiscono del 13% gli atti persecutori, del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi e, soprattutto, del 12% le violenze sessuali. È quanto emerge da “Il punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, documento di analisi curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale, presentato oggi a Roma.

Stalking: da gennaio a settembre gli atti persecutori per stalking) sono stati 12.491 a fronte dei 14.326 dell’analogo periodo dell’anno scorso: l’incidenza delle vittime donne si attesta al 74% in entrambi i periodi. Considerando il più ampio arco temporale gennaio 2021-settembre 2023, risultano sempre predominanti le vittime di genere femminile (74%); di queste, il 96% sono maggiorenni, l’88% è di nazionalità italiana.

Maltrattamenti: nei primi nove mesi del 2023 i maltrattamenti sono stati 16.599 casi a fronte dei 18.843 dello scorso anno mentre l’incidenza delle vittime di genere femminile si attesta all’ 81% in entrambi i periodi. Tra gennaio 2021 e settembre 2023, le vittime donne risultano di gran lunga le più colpite, l’82% del totale: il 93% sono maggiorenni e il 76% è di nazionalità italiana.

Violenze sessuali: le violenze sessuali sono passate dai 4.909 casi dei primi 9 mesi del 2022 ai 4.341 del periodo corrispondente di quest’anno: continuano a risultare predominanti le vittime femminili, che raggiungono l’incidenza più elevata nell’ambito dei reati spia, con il 91%. Nell’arco temporale gennaio 2021-settembre 2023 le vittime donne si attestano al 91%; di queste, il 29% sono minorenni e il 78% di nazionalità italiana.

Le vittime: la maggior parte delle donne vittime dei ‘reati spia’ ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (34% nel periodo 2022 e 33% in quello 2023); seguono poi quelle di età compresa tra i 18 e 30 anni (22% in entrambi i periodi). La percentuale di vittime minorenni è del 9%, sia nei primi 9 mesi del 2022 che del 2023. La percentuale di vittime italiane si attesta intorno all’80% in entrambi i periodi in analisi. Tra le vittime predominano quelle di nazionalità  romena, seguite da marocchina, albanese e ucraina: che raggiungono quest’anno il 44% del totale delle vittime straniere.

Gli autori: in entrambi i periodi oggetto dell’analisi, la maggior parte dei responsabili dei ‘reati spia’ ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (38%) seguono poi quelli della fascia anagrafica più elevata, tra i 45 e i 54 anni (24%) e quelli tra i 18 e 30 anni (20%): gli autori minorenni che si attestano al 2% mentre la percentuale di autori italiani raggiunge il 72%. Con riferimento alla cittadinanza, predominano gli autori romeni, davanti a marocchini, albanesi, tunisini e nigeriani.

Dall’inizio dell’anno al 4 dicembre in Italia sono stati commessi 303 omicidi, con 109 vittime donne, di cui 90 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 58 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero delle vittime di genere femminile è calato del 6% (un anno fa erano state 116) ma è salito del 5% (da 55 a 58) quello delle vittime del partner o dell’ex.  In particolare, il numero degli omicidi volontari consumati nel 2022 presenta un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, da 306 a 322; anche le vittime donne fanno registrare lo stesso aumento (+5%) passando da 120 a 126. In relazione al genere, mentre nel 2013 l’incidenza delle vittime di sesso maschile raggiungeva il 65% e quella delle vittime di sesso femminile il 35%, nell’ultimo anno in analisi (2022) le analoghe incidenze risultano rispettivamente del 61% (uomini) e del 39% (donne).

Emerge poi che nel periodo compreso tra gennaio a settembre 2023, così come per il 2022, nello stesso periodo di tempo, gli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo è stato effettuato prevalentemente mediante l’uso di armi improprie e/o armi bianche. In 24 casi sono state utilizzate armi da fuoco (18 casi nel periodo 2022). Seguono poi le lesioni/percosse (12 omicidi in entrambi gli intervalli temporali) e l’asfissia/soffocamento/strangolamento (10 casi a fronte dei 12 del periodo 2022).

L‘età degli autori materiali dei delitti a vittime donne, nel periodo di gennaio-settembre 2023,  ha un’età compresa tra 31 e 44 anni di età. Nel 2023 seguono quelli della fascia d’età più elevata (45-54 anni) con il 24%, mentre raggiungono il 22% gli autori over 65. Gli autori minorenni risultano soltanto il 2% in entrambi i periodi in esame.

Con riferimento alla nazionalità, emerge poi una netta prevalenza di quelli italiani, che si attestano intorno al 75% nel periodo 2022, ed intorno al 73% nel 2023. Un approfondimento sull’età delle donne uccise da partner o ex partner evidenzia come, negli ultimi 9 mesi, l’incidenza maggiore (28%) si registra per la fascia d’età superiore ai 65 anni. Seguono quelle di età compresa tra i 55 e i 64 anni con il 21%, mentre nel 2022 erano quelle di età compresa tra i 45 e i 54 anni (23%). Analizzando la nazionalità delle vittime appare evidente la netta prevalenza di quelle italiane, che rappresentano il 77% nel periodo 2022 e l’81% in quello 2023.

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