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Una donna di 50 anni, in servizio presso l’azienda sanitaria provinciale, dopo aver chiesto nei mesi scorsi l’amputazione di un arto inferiore per una cancrena curata male, dopo un mese di ricovero, è morta in ospedale. La situazione era improvvisamente peggiorata al punto che la donna non ce l’ha fatta.

A darne notizia è il quotidiano regionale “La Gazzetta del Sud”.

Tutto è cominciato lo scorso aprile, quando il medico si era recato presso il pronto soccorso dell’ospedale civile “Santissima Annunziata” di Cosenza per un piede gonfio. Allora la diagnosi fu di una cura dermatologica con relative dimissioni immediate, come dichiara sulla Gazzetta il suo avvocato.

Il medico dopo pochi giorni aveva ancora forti dolori al piede con secrezione. Si è rivolto allora nuovamente al pronto soccorso del capoluogo calabrese e nuovamente è stato dimesso senza approfondimenti del caso.

Le condizioni della donna sono via via peggiorate dino ad arrivare alla richiesta urgente da parte di un collega di un ricovero immediato. Secondo il team di consulenti incaricati da parte della famiglia della donna deceduta, non sarebbe stato approntato per tempo alcun presidio terapeutico idoneo per la patologia.

La donna aveva richiesto l’amputazione dell’arto ai colleghi dell’ospedale. Ma l’amputazione non è mai stata effettuata.
Ora i famigliari del medico (due sorelle e il padre) chiedono l’apertura di un fascicolo sul decesso della donna.

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