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La Procura della Repubblica di Trieste ha aperto un’inchiesta per fare luce sul decesso dell’ex campionessa azzurra di tiro a segno, Marianna Pepe, trovata morta in casa a Muggia, dove viveva insieme al figlioletto di 5 anni.

Sul caso indagano squadra mobile e commissariato di polizia di Muggia. Nessuna pista al momento viene esclusa. Secondo i primi esami – come ha riportato il Piccolo di Trieste -, la morte potrebbe essere stata causata da un cocktail di farmaci e alcolici letali, ma sarà l’autopsia ad accertare le cause del decesso, già fissata per martedì 13 novembre.

Due persone al momento sono indagate in merito alla vicenda della morte dell’ex campionessa di tiro a segno. La sera prima della morte, Marianna sarebbe stata picchiata violentemente dall’ex compagno e, probabilmente, davanti al figlio di lei, di cinque anni. Per sfuggire alle botte, con il piccolo, avrebbe chiesto ospitalità a un amico. A casa di questi la donna avrebbe assunto cocaina e probabilmente anche farmaci. Poche ore sarebbe dopo sarebbe morta.

Gli investigatori hanno raccolto le testimonianze di amici e parenti. La donna aveva di recente interrotto una difficile relazione con l’ex compagno in quanto violento. Il quale non si sarebbe rassegnato alla fine del loro rapporto e continuava a perseguitarla. Per questo motivo la donna si sarebbe anche rivolta al Gruppo di operatrici antiviolenza e progetti (Goap) per essere appunto aiutata.

Marianna Pepe, aveva 39 anni, era caporalmaggiore dell’Esercito di stanza a Trieste, ed è stata campionessa italiana di tiro a segno in cinque occasioni, tra il 2000 e il 2004, nella specialità della carabina tre posizioni, in cui aveva conquistato anche un ottavo posto agli Europei 2008. Era ancora attiva nel mondo sportivo con l’Unione italiana tiro a segno. Il 4 novembre scorso Marianna Pepe aveva sfilato in divisa in occasione delle celebrazioni per il centenario della fine della prima guerra mondiale.

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