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La legge sullo ius culturae, l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di ragazzi stranieri al termine di un percorso di studi, riprende ora il suo iter parlamentare, con buone possibilità di approvazione, visto ora il cambio di maggioranza al governo.

Il testo era stato incardinato un anno fa in quota opposizione, ed ora il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5s) lo ha reinserito in calendario per giovedì prossimo, 3 ottobre. Una decisione questa presa proprio nel giorno in cui il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, ha sollecitato l’approvazione della legge. Nell’ottobre 2018 Leu aveva ottenuto l’incardinamento in Commissione del ddl di Laura Boldrini, che riproponeva la legge naufragata in Senato nella scorsa legislatura dopo il sì della Camera. Il ddl Boldrini prevede sia lo ius soli, cioè l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei bambini nati in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese, sia lo ius culturae. Una legge richiesta sin dal 2007 dalle associazioni cattoliche, dalle Alci agli scout, e dalle associazioni impegnate in favore dell’integrazione. La netta opposizione della Lega lo aveva bloccato. Ora la maggioranza è cambiata e Roberto Speranza è andato al governo, tenendo il ruolo di relatore che si batte fortemente per questa legge.

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