Sono milioni gli animali in via di estinzione, tra questi ci sono gli esseri viventi che popolano gli oceani di tutto il mondo.
Il problema più grosso è che non si tratta neppure di una cosa passeggera. A lanciare l’allarme, un team internazionale composto da 27 scienziati. Studiosi, provenienti da 6 Paesi del mondo, che hanno scoperto la cause legati al surriscaldamento globale, ai mutamenti climatici, all’acidificazione dell’acqua, ma anche la pesca selvaggia e l’inquinamento.
Fattori che sta scatenando, la distruzione di interi habitat naturali e conseguentemente anche degli animali che li popolano.
Tra i fenomeni rilevati dagli scienziati, c’è l’impatto degli inquinanti: particelle di plastica e di altre sostanze tossiche che si depositano sul fondo dei mari, entrando così nella catena alimentare attraverso pesci e altri animali che si cibano di quello che trovano sul fondo.
Ma non è tutto: questi esperti, hanno anche registrato un aumento della concentrazione di CO2 negli Oceani, a livelli superiori rispetto all’ultima grande estinzione di specie marine, avvenuta 55 milioni di anni fa.
Se l’aumento è dovuto alla crescita della CO2 nell’atmosfera, a causa delle attività umane, secondo gli scienziati dell’Ipso è possibile che ci sia un nesso tra le due cose.
L’aumento dell’acidità delle acque o il rilascio del metano “imprigionato” negli oceani, secondo gli scienziati sono legati ai cicli climatici della Terra, i quali sarebbero aggravati, in velocità e quantità, dall’impatto delle attività umane.
Per uscire da tutto ciò, secondo l’Ipso, è importante ridurre l’impatto ambientale della pesca, soprattutto di quella di alcune specie, ormai al limite o oltre il limite del rinnovamento biologico; estendere le aree marine protette, laddove le attività ad alto impatto ambientale sono vietate; ridurre le emissioni di CO2; mappare e ridurre le fonti di inquinamento marino, soprattutto per la plastica, i rifiuti umani e i fertilizzanti agricoli che finiscono nel ciclo delle acque e alimentano crescite infestanti di alghe.