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Giunti Editore
Collana A – pp. 256; euro 12.00

Nessuno sa di noi” di Simona Sparaco, è un libro uscito da poco, ma che tuttavia sta già aprendo un dibattito per l’estrema delicatezza dell’argomento trattato; si parla di aborto terapeutico.

E’ un bellissimo romanzo, edito da Giunti, che racconta la fragilità umana, nonché un’esperienza molto dolorosa, ma anche un grande amore che cerca di farsi forza per trovare la salvezza.

Luce e Pietro, sono una coppia felice in attesa di fare una delle ultime ecografie prima dell’avvicinarsi del parto. Pietro per l’occasione speciale ha deciso di mettere il suo maglione portafortuna. Dopo anni di snervanti tentativi, di rapporti intimi a comando, di calcoli con il calendario alla mano, finalmente i due conosceranno il loro piccolo tanto desiderato. Ed ecco che sul monitor appare il loro Lorenzo, lo osservano felici fino a quando la ginecologa con viso e voce molto seria dice: “Lorenzo è troppo corto”, la diagnosi parla di una gravissima malformazione genetica (displasia scheletrica) arrivata dopo il termine consentito dalla legge italiana per l’aborto terapeutico. Ha inizio così per la coppia un lungo calvario, un viaggio all’interno di una realtà per loro del tutto ignota e preoccupante. Luce e Pietro, sono infatti chiamati a prendere una decisione irrevocabile. Devono infatti decidere, se mettere al mondo il proprio figlio condannandolo ad un’esistenza (forse breve o anche molto lunga) fatta di tante dolorose operazioni chirurgiche oppure recarsi all’estero, in Gran Bretagna, dove la legislazione non pone limiti di tempo per l’aborto, ma solo limiti legati alla gravità della patologia e alla sua compatibilità con la vita. Una scelta, questa, che nasconde un vero dilemma, ponendo questi genitori a porsi degli assillanti interrogativi sull’amore, il donare, e sulla vita stessa.

DAL LIBRO:

Chiudo gli occhi. Attendo che la macchina si fermi da qualche parte. Attendo il dolore. Non lo sento quando rientro a casa e trovo tutto come l’ho lasciato. Il salone immerso nella penombra. La portafinestra oltre la quale si è appena incenerito un tramonto. Le lettere indirizzate alla rubrica sparpagliate sul pavimento. Il computer acceso, dove rimbalza il nome di mio figlio, sbattendo da un lato all’altro dello schermo come in cerca di una via di fuga. Non lo sento mentre raggiungo la cucina e mando giù un bicchiere d’acqua. Lancio un’occhiata alle note appese alla lavagna, le cose da comprare, i numeri utili. Tutto esattamente come prima. Come prima dell’ultima ecografia. Non lo trovo il dolore ma lo cerco, come si cerca un interruttore per accendere una luce“.

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Simona Sparaco, è scrittrice e sceneggiatrice ed è nata a Roma. Dopo aver conseguito una laurea inglese in Scienze della Comunicazione, spinta dalla passione per la letteratura, è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di Lettere ad indirizzo Spettacolo. Ha frequentato diversi corsi di scrittura creativa, tra cui anche il master della scuola Holden di Torino. E per Newton Compton ha pubblicato i romanzi Lovebook e Bastardi senza amore. Ora vive tra Roma e Singapore.

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