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Anni fa, Veronica Panarello tentò di suicidarsi, facendolo proprio con una fascetta da elettricista. Era poco più che una ragazzina, tormentata da un’infelicità perenne e tante insicurezze che avevano a che fare in buona parte con il rapporto conflittuale fra lei e sua madre.

Oggi quel dettaglio del tentato suicidio, e per giunta con  la fascetta, proprio come quella che ha ucciso il piccolo Loris, è diventato un elemento importante per l’inchiesta. 

Quelle stringhe di plastica potrebbero essere la chiave di tutto. Altro particolare che colpisce gli inquirenti, è che le stesse fascette siano state consegnate alle maestre dopo la morte del piccolo, che erano andate a trovarla per le condoglianze.

Giustificandolo con queste parole: «Queste le aveva Loris per il compito di scienze. Saranno dellascuola, ve le restituisco». Ma come confermato dalla preside dell’istituto, a  nessuna maestra verrebbe in mente di utilizzare fasce come quelle, potenzialmente pericolose per i bambini, infatti, non erano mai state richieste al bambino.

Quel sacchetto di fascette da elettricista, è passato dunque dalle mani di Veronica a quelle della polizia che le ritiene compatibili con quelle utilizzate dall’assassino per strangolare il piccolo Loris.

 

 

 

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