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«Per la prima volta nel nostro Paese si è registrata una gravidanza spontanea in una paziente guarita da tumore che, prima di sottoporsi alla chemio e radioterapia, aveva scelto l’espianto e la crioconservazione di parte del tessuto ovarico.

Al termine delle cure, una volta ottenuta la completa guarigione, il tessuto ovarico è stato scongelato e reimpiantato nella paziente». Ad annunciarlo dal Sant’Orsola di Bologna sono il professor Renato Seracchioli, direttore dell’Unità operativa ginecologia e fisiopatologia della riproduzione umana, e Raffaella Fabbri, responsabile del laboratorio di crioconservazione di tessuto ovarico e colture cellulari.

All’età di 29 anni alla donna era stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin. Prima di sottoporsi a radio e chemioterapia, e in seguito anche al trapianto di midollo osseo, la paziente aveva chiesto il congelamento di una parte del suo tessuto ovarico. Passati cinque anni, e dichiarata guarita, la paziente è andata in menopausa anticipata, come spesso accade in seguito alle cure oncologiche.

Così, subito dopo la donna ha chiesto così di farsi reimpiantare il tessuto conservato, in due punti: nelle ovaie e sottocute, nell’addome. In questo modo si sono riattivate le funzioni ovariche e questo le ha permesso di ottenere una gravidanza spontanea. Che ora è giunta alla sesta settimana. «L’abbiamo visitata due giorni fa – spiega il professor Renato Seracchioli – c’è l’impianto in utero e il battito cardiaco. Speriamo che ora vada avanti nel migliore dei modi».

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