Il governo di Mario Draghi “migliora” le prospettive dell’Italia per un “efficace utilizzo dei fondi europei”. Ad affermarlo è Moody’s, sottolineando anche come le “sfide di lungo termine” restino ancora molto accese.
“Una volta allentata l’urgenza della pandemia la sfida chiave per il governo di Mario Draghi sarà mantenere l’impeto dietro le riforme e l’appoggio politico” per i cambiamenti: alcuni partiti o gruppi parlamentari “si sono per anni attivamente opposti” ad alcuni aspetti delle riforme giudiziarie e amministrative proposte dalle precedenti amministrazioni”. Lo afferma ancora Moody’s.
Sottolineando anche che “l’uso produttivo dei fondi europei sarà inestricabilmente legato al successo dell’agenda di riforme economiche del nuovo governo. Le difficoltà amministrative, soprattutto nelle regioni italiane che hanno un maggiore bisogno di investimenti, hanno in passato intralciato l’assorbimento di fondi europei”.
Quasi tutta Italia in zona arancione e con il divieto di potersi spostare tra le regioni fino al prossimo 15 febbraio, con Lombardia e Sicilia che da domenica potrebbero essere le prime zone rosse del 2021. (altro…)
La vaccinazione in Italia procede a rilento. Solo poco più di 1 dose su 10 fra quelle arrivate è stata somministrata, e la sottosegretaria alla Salute Zampa chiede alle Regioni e agli ospedali di lavorare anche nelle ore serali.
La lentezza della vaccinazione potrebbe rafforzare quella corrente del Governo che vuole rendere più stringenti le misure in vista della riapertura del 7 gennaio 2021 e modificare i criteri della classificazione delle Regioni.
L’Italia resta indietro nella capacità di resilienza e di ripresa dell’economia. Emerge dal rapporto sulla competitività del World Economic Forum “Global Competitiveness Report” in cui si rileva che per quanto “la maggior parte dei Paesi non sia ancora pronta per la trasformazione, l’Italia è in ritardo in 9 delle 11 priorità identificate. (altro…)
Sulla base degli ultimi dati epidemiologici sull’epidemia Covid in Italia, forniti della Cabina di Regia venerdì 11 dicembre, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza con cui ha disposto, come anticipato nei giorni scorsi, il “cambio di colore” per alcune Regioni.
Il Dpcm 3 novembre aveva individuato tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per le quali sono previste specifiche misure restrittive come forma di contrasto alla diffusione del Coronavirus nel nostro Paese. Il Dpcm 3 dicembre ha confermato questa impostazione, fissando le misure in vigore fino al prossimo 20 dicembre.
Addio zona rossa, ecco quali sono le nuove Regioni gialle e arancioni a partire da ieri oggi, domenica 13 dicembre:
da area arancione ad area gialla: Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte
da area rossa ad area arancione: Abruzzo.
La nuova mappa a colori dell’Italia In base all’ultima ordinanza del ministro della Salute dell’11 dicembre, oggi l’Italia è così divisa:
area gialla: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto area arancione: Abruzzo, Campania, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta area rossa: nessuna Regione.
“C’è un effetto delle misure adottate con i vari Dpcm, c’è un’iniziale ma chiara decelerazione della curva della trasmissibilità dell’infezione. Il dato relativo all’Rt è un indicatore della decelerazione”. Sono le parole del professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Cts, che si esprime così sui dati relativi all’emergenza coronavirus.
“I dati fanno riferimento alla settimana che va dal 2 di novembre all’8 di novembre, con la sola eccezione dell’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e nelle aree mediche: in questo caso il dato fa riferimento all’11 novembre. Se pensate al bollettino diffuso dalla Protezione Civile, ieri per il quarto giorno consecutivo si è osservato un calo del numero degli accessi alle terapie intensive: 122, 110, 89 e ieri 60”, ha aggiunto.
Corre l’ Italia della bicicletta: nel 2019 le imprese italiane di questo settore hanno fatturato 1,032 miliardi di euro e lo stesso risultato atteso anche per il 2020 con un +20,2% della produzione registrato a giugno e luglio dopo il lockdown. Un boom in atto da diversi anni, che accomuna tutti i paesi del mondo, ma nel quale l’Italia eccelle, a livello mondiale, in diversi settori e punti strategici della filiera. (altro…)
Per il secondo anno consecutivo, il Newsweek fa una classifica dei migliori ospedali in 21 paesi del mondo (Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Svizzera, Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Israele, Sud Corea, Giappone, Singapore, India, Tailandia, Australia, Brasile). (altro…)
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, attraverso la Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC), ha comunicato che sta per far partire la prima indagine scientifica sul tema della creatività urbana con l’obiettivo di arrivare a una ricognizione esplorativa su tutto il territorio nazionale: il risultato finale sarà la prima mappa italiana della creatività urbana, che includerà opere di street art, murales e graffiti.
L’indagine verrà condotta in collaborazione con Inward – Osservatorio nazionale sulla creatività urbana, con cui il MiBACT ha stipulato una convenzione.
Il progetto, che s’intitolerà Creatività urbana in Italia, e sarà affiancato a una ricerca scientifica di tipo storico-artistico, socio-culturale, normativo, e quant’altro ancora.
La Svizzera aprirà ai suoi confini all’Italia il prossimo 15 giugno. Lo stesso vale anche verso tutti gli altri Paesi Ue e Efta. In un primo momento la libera circolazione era prevista solo verso l’Austria, la Germania e la Francia. Il Consiglio federale svizzero giustifica questo provvedimento con il buon andamento epidemiologico.
“Credo che torneremo al pieno funzionamento dell’area Schengen non più tardi di fine giugno”. Ha annunciato ieri la commissaria Ue dell’interno, Ylva Johansson, al termine della videoconferenza dei ministri dell’interno europei.
La commissaria ha sottolineato anche che per molti Paesi le restrizioni ai movimenti interni all’Ue saranno tolte già il 15 giugno, ma alcuni “dicono di non essere pronti a farlo” e di aver bisogno di valutare ulteriormente la situazione epidemiologica. I ministri dell’interno europei hanno raggiunto “un accordo globale” sulla richiesta di estendere fino a fine giugno la chiusura delle frontiere esterne dell’Ue, misura che altrimenti scadrebbe il 15 giugno.
Credit photo Primalavaltellina.it