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giornata mondiale violenza sulle donne
Ieri 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Una giornata molto importante per dire basta a femminicidio, violenze fisiche e psicologiche da parte di tanti uomini su donne, madri e figlie. Istituita nel 1999 come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite che ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.

Tale data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Tutto il mondo si è mobilitato in occasione di questa importante celebrazione. In oltre 700 comuni si è detto basta alla violenza alle donne.

Papa Francesco invece ha scritto su twitter: “Quante donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza! il signore le vuole libere e in piena dignità”.

La eurodeputata pd Silvia Costa ha invece annunciato: “In Parlamento Europeo abbiamo chiesto che la Commissione acceleri il processo per concludere l’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul, il primo strumento giuridicamente vincolante per la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne a livello internazionale”.

Il presidente Sergio Mattarella ha invece sottolineato che: “A questi abusi non possiamo rassegnarci, perché ne va della dignità umana abbiamo bisogno di rafforzare l’opera di educazione al rispetto e alla libertà di ciascuna persona. A partire dai giovani, deve essere respinto con fermezza ogni messaggio che abbia come finalità il limitare la autonomia altrui, autorizzando comportamenti violenti e prevaricanti”. Per il capo dello stato: “Ogni sforzo e azione volti a contrastare la violenza contro le donne deve essere quindi sostenuto fermamente, così come le iniziative rivolte all’assistenza alle vittime o a chi, come spesso accade per i figli delle donne che subiscono violenza, si trova ad assistervi e a subirne le conseguenze. La violenza, l’abuso, usati come strumento di imposizione, sopraffazione, sono il volto di una visione primordiale dei rapporti tra le persone che va contrastata anzitutto da parte della comunità”.

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