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La bulimia e l’anoressia molto spesso colpiscono gli adolescenti già intorno agli otto anni.

A lanciare l’allarme gli specialisti di Pediatria che si sono riuniti a Roma per un congresso, durante il quale, hanno spiegato quelli che sono i campanelli di allarme per riconoscere i primi sintomi e comportamenti.

A rilevare l’esordio sempre più precoce, una ricerca condotta dal ministero della Salute su 1.380 preadolescenti e adolescenti.

Che ha rilevato che già a 8 anni i bambini possono essere vittima di queste due patologie patologie, o di altre legate a disordini alimentari, come la disfagia, difficoltà a deglutire o l’alimentazione selettiva passando per il food avoidance emotional disorder (disturbo emotivo da evitamento del cibo).

Dallo studio, che si è concentrato su bambini di 8 – 10 anni, si è scoperto che i primi sintomi si manifestano se si riesce a intercettarli in tempo, cosa che dovrebbe fare il pediatra, con quattro semplici domande, (‘ritieni che dovresti metterti a dieta’, ‘quante diete hai fatto nell’ultimo anno’, ‘ti senti insoddisfatto del peso del tuo corpo’, ‘Il peso influenza l’idea che hai di te stesso’).

Ai genitori spetta invece il compito di capire se i figli hanno la tendenza a chiudersi in se stessi o nascondono le cose che fanno.

L’isolamento è il primo indizio, a seguire gli episodi di autolesionismo.

Altro segnale inoltre può venire dal fatto che il bambino spesso sminuzza il cibo, è lento nel mangiare, ed esclude alcuni alimenti.

Una volta individuato il problema si deve subito ricorre ad uno specialista e fare in modo che il soggetto possa guarire.

Oggi la remissione a 5 anni dell’anoressia è del 66,8% contro il 45% della bulimia.

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