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giovane condannata per 4 aborti
Studentessa si era sentita male in classe. L’insegnante aveva subito chiamato il 118, facendo intervenire il Suem.

Giunta in ospedale si era scoperto che la giovane aveva assunto farmaci per abortire. Per lei era la quarta volta, nel giro di tre anni, da quando aveva 15 anni a 18.

La ragazza è stata ora condannata in tribunale per procurato aborto a 15 giorni di reclusione, con pena sospensiva.

All’epoca dei fatti, il 20 gennaio 2015, aveva 18 anni. Di origini ghanesi, da anni a Vicenza, sentita dagli agenti aveva spiegato che era rimasta incinta dopo un rapporto non protetto con il suo fidanzato di allora che le aveva chiesto di abortire e allora, aveva spiegato, avendo in casa una confezione di Cytotec (farmaco che provoca interruzioni di gravidanza) di aver assunto 10 confetti di questo farmaco, sentendosi subito male.

Agli agenti della Polizia aveva poi raccontato che era la quarta volta che abortiva, le prime tre da minorenne. Così era stata denunciata per procurato aborto, in base alla legge 194 del 1978: avrebbe dovuto andare in ospedale e non assumere farmaci in maniera inappropriata.

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