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L’ipnosi medica, dal prossimo autunno sarà praticata anche in Italia, all’ospedale Mauriziano di Torino.

“Si tratta di una metodica basata su respiro e rilassamento, che dà autocontrollo e riduce il dolore in sala parto”, spiegano i medici che dovranno praticarla, indicandola come un’alternativa all’epidurale. Non solo il parto potrebbe risultare meno doloroso, ma anche l’ipnosi potrebbe anche renderlo più corto: “In ipnosi è addirittura possibile dimezzare la durata del travaglio rispetto alla media”.

I benefici, però, non saranno solo riservati alle madri in quanto, secondo studi recenti, ne beneficerebbe anche il nascituro.

Sì, “perché durante il rilassamento profondo dell’ipnosi sono maggiori l’afflusso di sangue alla placenta e l’ossigenazione fetale”. Il via libera arriva dopo un percorso formativo di alcune ostetriche dell’ospedale, che potranno offrire dei corsi di apprendimento della tecnica dell’autoipnosi, per permettere alle donne di controllare il dolore durante il travaglio e il parto.

Tuttavia, non per tutta tale tecnica, in quanto, “non tutta la popolazione è ipnotizzabile: circa il 60% può, perché risponde positivamente, il 20% può raggiungere uno stato ipnotico così profondo da poter subire addirittura un intervento chirurgico senza l’utilizzo di tecniche anestesiologiche, mentre il restante 20% non è recettivo alle tecniche ipnotiche”. In ogni caso, per praticare l’autoipnosi “è necessario essere addestrati da un professionista sanitario che conosca la tecnica specifica per poterla riprodurre ogni volta che se ne presenta la necessità”.

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