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In Italia sono 1,5 milioni gli italiani che sono affetti dalla sindrome di Asperger e Adhd, il Disturbo da deficit di attenzione e iperattività. 300mila quelli che invece hanno una diagnosi e una terapia da seguire: si tratterebbe, infatti di uno su cinque.

E’ questa la fotografia che è stata recentemente scattata, in occasione del congresso che si è tenuto giorni fa a Milano, organizzato dalla Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf), in occasione dell’inaugurazione di un network nazionale per promuovere la ricerca del settore. Una rete che vede protagonista, anche la collaborazione tra neuropsichiatri infantili e psichiatri, e le associazioni dei pazienti e dei loro familiari, per realizzare campagne informative nazionali per diffondere la consapevolezza della necessità di occuparsi delle persone con questo genere di disturbi.

Si stima infatti che, nei soli Stati Uniti, il costo sociale dell’Adhd negli adulti oscillerebbe fra i 140 e i 260 miliardi di dollari fra spese sanitarie e mancata produttività. Inoltre la presenza di Adhd favorirebbe anche la comparsa di altri disturbi psichici come nel caso della depressione (nel 40% dei casi), dei disturbi d’ansia generalizzata (nel 35%) o abuso di sostanze stupefacenti e di alcol (nel 10% dei casi). “I disturbi del neurosviluppo che si manifestano di solito nell’infanzia, spesso avvengono anche in concomitanza fra di loro, con deficit che possono influenzare il benessere anche in età adulta perché favoriscono la comparsa di altre malattie psichiche e compromettono il funzionamento sociale e lavorativo. A spiegarlo è Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia che dice che questi disturbi persistono anche nell’adulto, con manifestazioni cliniche che possono modificarsi a seconda dello sviluppo individuale. Purtroppo, però, non sono rari i casi in cui questi sintomi restano senza ricevere una corretta diagnosi per ben e oltre 18 anni: in quanto, nell’adulto l’Adhd e l’Asperger possono essere ‘mascherati’ da altre condizioni sanitarie, psicopatologiche.

In Italia, precisa lo specialista “è stato stimato che picchi di Adhd siano presenti nel 25-30% dei pazienti con dipendenze e disturbi alimentari”.

Nell’adulto, Matteo Balestrieri, co-presidente della Sinpf chiarisce ancora che i segni tipici dell’Adhd sono: “La disorganizzazione e l’incapacità di darsi delle priorità, pianificare o focalizzarsi su un compito, la scarsa capacità di gestione del proprio tempo o di portare a termine gli obiettivi, tratti come l’impulsività, la scarsa tolleranza alle frustrazioni, gli sbalzi d’umore frequenti e la difficoltà nel gestire gli stress”.

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