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Un team di ricerca, ell’Università di Genova e dell’Università di Verona, guidato dai Prof.ri Antonio Puccetti, Claudio Lunardi e dalla Prof.ssa Marzia Dolcino, ha condotto uno studio, in corso di pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica di fama internazionale, ha scoperto che la fibromialgia è una malattia reumatica ad origine autoimmune.

La sindrome fibromialgica, ricordiamo, è caratterizzata da dolore cronico, stanchezza cronica, disturbi del sonno e cognitivi. E da diversi altri sintomi tra cui spiccano, senz’altro, rigidità osteoarticolare, colon irritabile e a volte intolleranza al glutine non celiaca, cefalea, secchezza degli occhi e della bocca, vertigini, difficoltà respiratorie, formicolii diffusi e altri sintomi ancora molto fastidiosi, in diverse aree del corpo (collo, spalle, fianchi, glutei, ginocchia, avambracci).

I criteri per la classificazione della malattia, sono costantemente aggiornati per una sempre maggiore accuratezza nel processo diagnostico.

Un tempo considerata di origine psichiatrica e non malattia reumatologica, grazie alla ricerca è stato possibile identificare alcune caratteristiche che fanno rientrare questa patologia tra quelle reumatiche, in quanto accompagnata molto spesso da malattie autoimmuni sistemiche, che colpiscono prevalentemente il sesso femminile. La Fibromialgia, può infatti insorgere dopo traumi o infezioni, o anche stress e eventi traumatici emotivi molto forti.

Si presenta con alterazioni immunologiche a causa della presenza di autoanticorpi (“classici” e diretti contro le piccole fibre dei nervi), o per la presenza di cellule autoreattive; elementi che sostengono l’ipotesi che la malattia fibromialgica rientri fra le malattie autoimmuni sistemiche con neuroinfiammazione cronica che è responsabile del dolore cronico.

Attraverso un approfondita analisi genetica condotta su 542 mila geni umani i ricercatori sono riusciti ad identificare nei pazienti la presenza di particolari profili di espressione genica (infiammazione, proliferazione cellulare, danno epiteliale, risposta immune) (vedi figura a torta con spicchi) strettamente associati alla fibromialgia suggerendo un’origine autoimmune per la malattia, confermata dalla presenza nei pazienti studiati di sottopopolazioni di linfociti autoreattivi, e di marcatori sierologici(autoanticorpi etc), tipici dell’auto immunità” spiega la Prof.ssa Dolcino, che ha messo a punto lo studio genetico.

I fattori che contribuiscono all’insorgenza di una malattia autoimmune sono sia ambientali che genetici.

“Questo studio è molto importante, spiega il Prof. Lunardi, perché sostiene l’ipotesi che la fibromialgia abbia una componente autoimmune con importanti risvolti dal punto di vista terapeutico”.

“La dimostrazione che la fibromialgia sia una malattia autoimmune impone di rivedere le strategie terapeutiche utilizzate finora e di trattare la malattia attraverso interessanti prospettive per l’individuazione di nuovi bersagli terapeutici per la messa a punto di un trattamento personalizzato”, conclude il professore.

Per chi ha interesse di approfondire gli aspetti della ricerca genetica può contattare il team della Prof. Dolcino all’indirizzo marziadolcino@gmail.com.

Per chi volesse invece ulteriori informazioni sull’argomento è a disposizione il team del prof. Puccetti alla mail apuccetti@gmail.com o tramite Whatsapp al numero 327 2591563).

Per chi volesse entrare in contatto con il Prof. Puccetti è a Roma e può chiamare il numero 06/6790194, o a Verona al n. 045/7901331
Oppure online tramite i portali web, iDoctors, Dottori.it e Mio Dottore.

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