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I contagi continuano a salire. Questo è quanto è emerso dal bollettino Covid del 12 agosto, dove sono stati registrati 481 nuovi casi e 10 morti. Molte positività sono state rilevate tra persone di ritorno dalle vacanze all’estero, si cerca pertanto una strategia di prevenzione mirata.

Il governo pensa ad un test di rientro in Italia, a deciderlo i ministri Boccia e Speranza con le Regioni. I paesi incriminati alla base dei controlli sanitari sono Spagna, Grecia, Malta e Croazia. Tre le ipotesi che il ministro della Salute ha sottoposto alle Regioni nel corso del vertice di questo pomeriggio: sottoporre chi rientra a test antigene nei luoghi in cui arrivano; presentare un certificato di test negativo fatto nelle 72 ore precedenti; comunicare il rientro alla Asl di appartenenza per effettuare un tampone nelle 48 ore successive.

Il ministro per gli Affari Regionali, durante il vertice, ha sottolineato: “La sicurezza di tutti i cittadini è la priorità assoluta; dobbiamo restare il Paese più sicuro al mondo sul piano sanitario”, auspicando “che ci possa essere con le Regioni una condivisione del metodo da utilizzare nelle prossime settimane”.

La proposta è stata apprezzata, si apprende, anche dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e da quello del Veneto, Luca Zaia. Il primo, in particolare, ha sottolineato come i confini aperti non consentano controlli agli ingressi, mentre il secondo ha evidenziato che la sua Regione, così come l’Emilia Romagna, era pronta a varare una sua ordinanza.

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