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La Regione Emilia-Romagna è infatti già pronta a dare il via alla prima fase della campagna vaccinale, che partirà a inizio gennaio, non appena il primo vaccino, quello prodotto da Pfizer, sarà consegnato sul territorio.

Dal numero di medici coinvolti alla distribuzione dei centri di somministrazione, ogni procedura è stata già definita per permettere la vaccinazione di quelle che sono state ritenute – e così indicate dal ministero – le categorie a rischio: si tratta infatti di tutto il personale degli ospedali, pubblici e privati, e dei presidi socio-sanitari territoriali, dai sanitari ai tecnici, agli amministrativi, nonché i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta; i volontari e i dipendenti delle associazioni e delle attività di emergenza di trasporto sociale; tutto il mondo delle strutture residenziali per anziani, sia operatori che ospiti. In questa prima fase le persone che potenzialmente, dato che non c’è l’obbligatorietà, potranno essere vaccinate, per un totale di oltre 360.000 somministrazioni; previste due dosi per ogni vaccinazione, a partire dall’ inizio di gennaio e nell’arco massimo di 46 giorni (23 per il vaccino e altrettanti per il richiamo).

Sembrerebbero che ne bastino 18 per ognuna delle operazioni. Si parla quindi di una media di circa 10.000 vaccinazioni al giorno.

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