Sono 978 i Comuni che andranno al voto domani 12 giugno per il primo turno delle amministrative, per un totale complessivo di circa 8 milioni 890mila cittadini.
Ventisei i capoluoghi: 4 di Regione e 22 di Provincia.
Sessantotto tra i Comuni chiamati a rinnovare le Giunte andranno al voto per ragioni diverse dalla scadenza naturale del mandato: dimissioni dei sindaci o voto di sfiducia.
Tra i capoluoghi, 16 sono governati dal centrodestra (Alessandria, Asti, Catanzaro, Como, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Rieti e Verona), 4 dal centrosinistra (Cuneo, Lucca, Padova e Palermo), 2 da coalizioni civiche (Belluno e Parma), mentre 4 sono quelli commissariati (Barletta e Taranto dopo un voto di sfiducia, Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco).
Sette tra i sindaci uscenti dei capoluoghi non hanno potuto ricandidarsi perché già in carica per due mandati consecutivi, mentre 14 primi cittadini al primo mandato hanno chiesto di nuovo la fiducia dei propri concittadini (inclusi i sindaci di Barletta e Taranto che sono stati sfiduciati dal Consiglio comunale).
L’esigenza nasce dalla consapevolezza della ormai risalente crisi della Giustizia manifestatasi per la prima volta con impattante risonanza mediatica nel 1983 allorquando Enzo Tortora, noto giornalista e conduttore televisivo, fu accusato ingiustamente di associazione camorristica e traffico di stupefacenti, e, dopo anni di gogna mediatica e di carcere, venne definitivamente assolto dalle accuse; proseguita, poi, con numerosi casi di ingiusta detenzione; e, infine, a seguito dello scandalo Palamara che ha scoperchiato un vaso di Pandora, e il tema delle correnti, nel tentativo di porre un freno a un degrado ormai dirompente, con la Legge n. 269 del 24.10.2006 con la quale venne introdotta la responsabilità disciplinare dei Magistrati: la Riforma si è rivelata, peraltro, del tutto inadeguata.
Ecco i 5 quesiti a cui saranno chiamati a rispondere domenica 12 giugno gli italiani dalle 7 alle 23.00.
1. ABOLIZIONE DECRETO SEVERINO
Più tutele per sindaci e amministratori
(scheda di colore rosso)
2. LIMITI AGLI ABUSI DELLA CUSTODIA CAUTELARE
Per una giustizia giusta e un equo processo, per tutti
(scheda di colore arancione)
3. SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI
Stop alle porte girevoli per ruoli e funzioni
(scheda di colore giallo)
4. EQUA VALUTAZIONE DEI MAGISTRATI
I magistrati non possono essere controllati solo da altri magistrati
(scheda di colore grigio)
5. RIFORMA DEL CSM
Stop allo strapotere delle correnti
(scheda di colore verde)
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