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Sarà destinato un milione di euro in 5 anni per i progetti di due scienziate attive nel Sud Italia, contribuendo a ridurre il divario che esiste tra nord e sud nella ricerca e cura oncologica.

E’ quanto si apprende dalla collaborazione nata tra Fondazione Airc per la ricerca sul cancro e Fondazione Cdp (Cassa Depositi e Prestiti).

Le due scienziate in questione sono Francesca Pisani, dell’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli (IBBC-CNR), e Clelia Tiziana Storlazzi, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Riceveranno ciascuna di loro un contributo pari a circa 500mila euro nell’arco di cinque anni, durante i quali avverranno anche verifiche tecniche delle attività svolte. Le risorse serviranno a sostenere, oltre all’attività sperimentale, l’acquisto di strumentazione scientifica e costi di personale impegnato nella ricerca, con l’obiettivo di raggiungere nuovi metodi di diagnosi e cura del cancro.

Il primo studio, coordinato dalla biologa molecolare Francesca Pisani, è incentrato sul ruolo di uno specifico enzima (denominato DNA elicasi FANCJ) e delle mutazioni a esso correlate. Nelle persone che ne sono portatrici, tali mutazioni aumentano il rischio di insorgenza di tumori dell’ovaio e del seno. Il tumore del seno è la neoplasia più diffusa in in Italia e nel mondo, mentre quello dell’ovaio, anche se più raro, è ancora difficile da curare.

Il secondo progetto è condotto dalla biologa Clelia Tiziana Storlazzi, professore associato di Genetica presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Obiettivo dello studio è quello di approfondire le caratteristiche molecolari del microcitoma polmonare, una malattia ancora oggi molto difficile da curare.

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