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Due giorni fa, Papa Francesco ha ricevuto in udienza nonni, anziani e nipoti della fondazione ‘Età Grande’ che ha partecipato all’iniziativa ‘La carezza e il sorriso’. L’incontro si è tenuto nell’Aula Paolo VI, in Vaticano e tra gli ospiti c’erano anche personaggi del mondo dello spettacolo come ad esempio, Lino Banfi, nonno d’Italia, che è stato salutato personalmente dal Pontefice, e Al Bano che si è esibito sul palco.

Mons. Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, ha spiegato che l’evento può significare un cambio di passo all’interno della cultura, della società, dell’economia e della religione, sulla scorta delle indicazioni che il Santo Padre ha dato, con le sue 19 catechesi sulla vecchiaia, su come vivere cristianamente quei trent’anni in più che rimangono dopo la pensione. Questo incontro tra nonni e nipoti può portare un vento di primavera che può vincere anche l’inverno demografico.

Gli anziani devono comprendere che ancora possono dare molto. L’Italia, dopo il Giappone, ne conta 14 milioni, in gran parte senza alcun pensiero politico, economico, culturale e spirituale. Papa Francesco ha più volte richiamato l’attenzione su questa fascia della popolazione e sul rischio di isolarla sull’onda di una società dello scarto. Nel 2050 il pianeta ospiterà 2 miliardi di persone ultrasessantenni, una realtà che ha bisogno di tutele e politiche sanitarie adeguate. Un tema attuale ma spesso dimenticato dai nostri governanti, per cui è stata recentemente creata una commissione per la cura dell’anziano per contrastarne l’abbandono e l’indifferenza. Di fondamentale importanza è promuovere ogni iniziativa intergenerazionale, favorire la permanenza degli anziani nella propria abitazione – che rischiano l’isolamento sociale –, promuovere la dignità, la cura e il rispetto. Il Santo Padre ha spiegato che l’obiettivo di questa Giornata è quello di favorire l’incontro tra generazioni, tra nonni e nipoti, per “custodire le radici e tramandarle”.

ph credit dal web

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