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Comincerà oggi, lunedì 17 settembre il rimpatrio dei 184 tunisini sbarcati a Lampedusa. I migranti verranno rimpatriati con i voli charter attualmente utilizzati nell’ambito dell’accordo in vigore con la Tunisia che prevede procedure semplificate, con un massimo di 80 rimpatri a settimana. I primi 40 dovrebbero partire in giornata, mentre un secondo scaglione è previsto nella giornata di giovedì.

Ma dal governo di Tunisi trapela un secco no al piano italiano.

Un precedente accordo con la Tunisia prevede infatti procedure semplificate, e dunque il rimpatrio con i voli charter, deve essere applicato esclusivamente a quei tunisini che sbarcano sulle coste siciliane: i migranti vengono intervistati dal console di Tunisi a Palermo o da suoi rappresentanti e, una volta verificata la loro identità, vengono rimpatriati.

Sui charter possono essere imbarcati non più di 40 migranti, perché ognuno deve essere scortato da due agenti. Per tutti gli altri tunisini intercettati sul territorio italiano valgono invece le procedure ordinarie: i migranti vengono trasferiti nei Cie in attesa dell’identificazione da parte della autorità di Tunisi.

Sui rapporti con la Tunisia, il ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini ha annunciato un incontro a Roma per “lavorare sul flusso in arrivo perché lì non c’è guerra, non c’è carestia e non si capisce perché barchini o barconi devono partire dalla Tunisia e arrivare in Italia”.

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