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Con molta probabilità, lunedì mattina, alle 11, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenterà in aula alla Camera per la richiesta del voto di fiducia. Alle ore 10 si terrà la riunione dei capigruppo della Camera per definire le tempistiche del dibattito fiduciario che si svolgerà in Aula. La votazione per appello nominale dovrebbe comunque avvenire nel pomeriggio. Poi l’esecutivo giallo rosso chiederà il voto di fiducia al Senato probabilmente nella giornata di martedì. La squadra di governo è attesa domani al Quirinale per giurare nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La tempistica per il voto di fiducia verrà formalizzata dopo il giuramento.

Luigi Di Maio. Il vicepresidente del Consiglio uscente (che ora passerà agli Esteri) scrive su Facebook: “Dopo la votazione degli iscritti su Rousseau abbiamo chiuso oggi l’assetto della nuova squadra di governo. Sarà e dovrà essere un governo coraggioso e ambizioso, in grado di portare avanti importanti provvedimenti per la crescita e lo sviluppo dell’Italia. Un governo capace di sostenere il tessuto imprenditoriale, di offrire nuove opportunità sul mercato del lavoro e un governo vicino alle famiglie, non solo a quelle più in difficoltà, ma a tutta la classe media”. Di Maio sottolinea che ora si ripartirà “da dove ci siamo lasciati, con il taglio di 345 parlamentari e un risparmio di circa mezzo miliardo di euro da indirizzare a scuole, infrastrutture, ospedali”.

Poi Di Maio si proietta al futuro: “Al ministero degli Esteri sarà mia premura puntare all’internazionalizzazione del nostro sistema economico e della nostra industria e ricerca, incrementando i canali di cooperazione in ambito multilaterale. L’attenzione verso l’Africa, il tema delle migrazioni e le relazioni con le nuove economie emergenti saranno le linee guida su cui costruirò il mio lavoro. Le nuove sfide globali e il nuovo mondo multipolare stanno infatti trasformando radicalmente il modo di fare politica estera e lo stesso ruolo della diplomazia italiana, che voglio ringraziare con anticipo per la collaborazione che, sono certo, sapremo portare avanti con successo per il bene del nostro Paese. Vorrei ringraziare infine i ministri uscenti, per lo straordinario lavoro che hanno svolto nei 14 mesi precedenti, per la passione che hanno impiegato e le energie che hanno speso in favore della collettività. Il mio in bocca al lupo invece ai nuovi, a chi domani giurerà nelle mani del capo dello Stato. Abbiamo molta strada davanti e molto fiato in corpo”.

Ma veniamo alla nuova squadra di governo.

Il governo Conte bis sarà composto da ventuno ministri, dieci del MoVimento Cinquestelle, nove del Partito democratico, uno di Leu. Più una ministra “tecnica”, l’ex prefetta di Milano Lamorgese, che arriva al Viminale. Di seguito l’intera squadra.

Riccardo Fraccaro sottosegretario a Palazzo Chigi

MINISTRI CON PORTAFOGLIO

– Luciana Lamorgese al ministero dell’Interno

– Luigi Di Maio agli Esteri (M5s)

– Alfonso Bonafede alla Giustizia (M5s)

– Lorenzo Guerini alla Difesa (Pd)

– Roberto Gualtieri all’Economia (Pd)

– Dario Franceschini alla Cultura e Turismo (Pd)

– Paola De Micheli ai Trasporti (Pd)

– Roberto Speranza alla Salute (Pd)

– Lorenzo Fioramonti all’Istruzione (M5s)

– Stefano Patuanelli allo Sviluppo Economico (M5s)

– Nunzia Catalfo al Lavoro (M5s)

– Teresa Bellanova all’Agricoltura (Pd)

– Sergio Costa all’Ambiente (M5s)

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

– Federico d’Incà ai rapporti con il Parlamento (M5s)

– Paola Pisano all’Innovazione tecnologica (M5s)

– Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione (M5s)

– Peppe Provenzano al Sud (Pd)

– Francesco Boccia agli Affari regionali (Pd)

– Elena Bonetti alle Pari opportunità e famiglia (Pd)

– Enzo Amendola agli Affari europei (Pd)

– Vincenzo Spadafora alle Politiche giovanili e allo Sport (M5s)

“Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato. Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli Italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi”. Con queste parole il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato su Faceboook la nascita del nuovo esecutivo a guida Conte sostenuto dall’alleanza M5s-Pd.

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