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Il tribunale di Messina ha accolto il ricorso di una iscritta al Nursind avverso il decreto dell’assessore alla Sanità che prevede l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale per medici e operatori sanitari in Sicilia.

Lo fa sapere lo stesso sindacato degli infermieri, sottolineando che «è una vittoria di civiltà, che riconosce il principio di autodeterminazione del cittadino e del lavoratore, nonché il diritto al lavoro ex art 36 cost, avverso la paventata ipotesi della sospensione temporanea del lavoro di quanti non si volessero sottoporre al vaccino».

Secondo il Nursind «la vittoria è tanto più importante dopo la recente pronuncia del TAR Palermo, anch’esso adito da alcuni infermieri nostri iscritti, che ha sostenuto che nella fattispecie trattasi di diritti inviolabili della persona umana, che non possono essere affievoliti da un atto amministrativo».

Infine, il sindacato esprime «compiacimento per l’importante successo giudiziario, dimostrando di perorare la causa degli infermieri in ogni momento dell’esercizio della propria attività professionale e lavorativa».

Nella sua tesi difensiva contro la ricorrente, l’assessorato alla Salute ha sottolineato che la disposizione sul vaccino è «una vera e propria misura di civiltà che la Regione, secondo il dettato di cui all’art. 32 della Costituzione, per motivi di equità e di universalità aveva inteso offrire gratuitamente alla collettività, nell’evidente intento di salvaguardare la salute pubblica e di ridurre le conseguenze della pandemia».

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