Claudio Baglioni canta il Natale 2012 ambientandolo nel ‘51 di Montesacro, ovvero nelle atmosfere della sua infanzia. L’album dal titolo ‘Un piccolo Natale in più‘ uscito oggi, in tutti i negozi e nei digital store per Sony Music/Bag Music, contiene 26 versioni, originali e inedite di grandi classici del Natale.
‘Un piccolo Natale in più‘ può essere sicuramente considerato, come un racconto fantastico a tre voci – dove la narrazione, la musica e le immagini si fondono su di una storia, mescolandosi con lo spirito e la magia del Natale.
Un ”disco in costume”, ambientato 50-55 anni fa: pensato, suonato e registrato con i suoni, le orchestrazioni e i testi originali di allora. Un album che vuole ritrovare un mondo forse perduto, mai dimenticato, che sa di “casa”, un’Italia degli anni’50 vista come un “Paese ingenuo, onesto e speranzoso”.
In questa raccolta, l’artista, ha però, pensato, di adattare i testi inglesi in italiano ricordando che, quando era bambino, non conoscendo l’inglese si chiedeva cosa significassero le parole e pertanto, si prometteva: ”Un giorno imparerò cosa vogliono dire”.
I pezzi sono eseguiti tutti al pianoforte e vogliono rappresentare anche un omaggio al suo regalo preferito: ”Un pianino a dieci tasti bianchi, con i tasti neri dipinti su cui provavo a rifare le melodie della radio”.
Tre i linguaggi utilizzati: scrittura, musica e immagini.
Scrittura, in quanto il disco contiene anche un racconto breve, autografo e autobiografico, con la voce di un bambino della periferia romana, che si affaccia al Natale con la semplicità, lo stupore e la profondità che solo i bambini hanno.
Musica, perché l’album contiene 26 brani senza tempo (della durata di quasi un’ora e un quarto con arrangiamenti e orchestrazioni di Geoff Westley), nei quali nomi come Bach, Schubert, Mendelsshon o Gounod si ritrovano accanto a firme come Irving Berlin, Felix Bernard, Ralph Blane o Mel Torme‘.
Infine immagini, perché la confezione del disco è corredata da un bellissimo booklet che racchiude 28 foto, nelle quali predomina l’intensità del bianco e nero di Alessandro Dobici che va ad incontrare la magia dei colori e del segno grafico di Carmine Di Giandomenico.
Immagini, che hanno come sfondi degli scorci della Roma di Baglioni, che diventano paesaggi innevati, fantastici e sognanti nei quali va in scena il mistero della storia più bella che sia mai stata raccontata.
Foto: photographer Alessandro F. Dobici