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E’ durato cinquantacinque minuti il cordiale incontro tra il presidente Raúl Castro e Papa Francesco, durante il quale il primo ha ringraziato il secondo per quanto la Santa Sede ha fatto per favorire il disgelo nelle relazioni con gli Stati Uniti.

Poi si è parlato del prossimo viaggio che il pontefice dovrà fare nell’isola caraibica quando si recherà anche negli Usa.

«Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa», ha commentato il leader cubano dopo aver incontrato il presidente del consiglio Matteo Renzi a Palazzo Chigi.

«Quando Francesco verrà a Cuba andrò a tutte le sue messe». E continuando Raul Castro, a sorpresa, annuncia: «Leggo tutti i discorsi del Papa, se continua così tornerò alla Chiesa cattolica. Anche se io sono del partito comunista che non ammetteva i credenti, anche se oggi si sono fatti passi avanti».

L’udienza si è svolta presso lo studio papale dell’aula Paolo VI.

All’ingresso posteriore dell’aula Paolo VI, alle 9.30, Castro è stato accolto dal Prefetto della Casa Pontificia Gaenswein, e salutato dal Sostituto della Segreteria di Stato Becciu, precedentemente nunzio apostolico a Cuba.

A salutare il presidente cubano anche il «ministro degli Esteri» della Santa Sede, Gallagher.

Il Papa ha raccolto Raúl Castro con un cordiale «Bienvenido!». Castro ha presentato al Papa i sentimenti del popolo cubano nell’attesa e preparazione della sua prossima visita nell’isola nel mese di Settembre.

Il Papa e il presidente si sono quindi spostati poi nella vicina auletta, per la presentazione della delegazione che accompagnava Castro, composta da una decina di personalità fra cui il vicepresidente del Consiglio dei ministri Ricardo Cabrizas Ruíz, il Ministro ddegli Esteri Bruno Rodríguez e l’ambasciatore presso la Santa Sede Rodney Alejandro López Clemente.

Il presidente cubano ha offerto al Pontefice una medaglia commemorativa della cattedrale dell’Avana e un quadro di arte contemporanea, che rappresenta una grande croce composta di relitti di barconi sovrapposti, davanti alla quale vi è un migrante in preghiera.

L’artista cubano Kcho ha spiegato al Papa di essere stato ispirato nel realizzarlo, dal grande impegno che Francesco sta mettendo nel portare avanti l’attenzione mondiale sui problemi dei migranti e dei profughi, a partire dal viaggio fatto a Lampedusa nel luglio 2013.

Il Papa a sua volta ha donato al presidente cubano un’esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» e un grande medaglione che rappresenta san Martino in atto di coprire il povero con il mantello.

Il Papa ha anche osservato che questo è un dono che fa «particolarmente volentieri, perché ricorda non solo l’impegno per aiutare e proteggere i poveri, ma anche per promuoverne attivamente la dignità».

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