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Un rapporto definito dai giudici troppo stretto fra una madre e figlia, allattata al seno fino all’età di sette anni. Per questo motivo una donna che vive in Svizzera a Dietikon, è finita sotto processo perché accusata secondo il Pubblico Ministero di atti sessuali con fanciulli e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere ad abusi.

Alla fine di gennaio dovrà comparire di fronte alla giustizia e spiegare il perché ha allattato la sua bambina fino all’età di sette anni. Facendolo con regolarità per una ventina di minuti al giorno senza che la bimba avesse qualche problema che in qualche modo giustificasse questo tipo di nutrizione e di contatto. Che comprendeva anche le carezze sull’altro seno da parte della piccola.

A segnalare l’anomalo comportamento della donna l’ex marito, a sua volta ritenuto colpevole per non averlo impedito.

L’Associazione Professionale elvetica di consulenza all’allattamento ha preso le difese della madre asserendo: “Una madre che allatta il suo bambino di quattro, cinque o sei anni, non è malata o perversa. L’abuso sessuale non avviene attraverso l’allattamento al seno”. Per altro modalità di questo tipo non sono rare in altri Paesi del mondo, come ad esempio la Corea, dove si registrano casi di allattamento al seno fino all’età di dodici anni.

Spetterà ora ai giudici stabilire se la donna è in errore.

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