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E’ in tutte le librerie, LA MONTAGNA PAZIENTE (Pagine 140, Prezzo € 12,00Mincioni Edizioni) di Giacomo Cesaro (nato a Castagnaro nel 1922, morto a Roma nel 2015), riedizione dell’opera del 1961 – Editrice Studium.

La montagna paziente è la storia di un ex partigiano del Nord Italia che all’indomani della guerra, tornato al paese di origine, ricerca un avvenire che riscatti “l’inutilità di una intera giovinezza”. Con criticità e spirito inquieto guarda alla religione: ad una Chiesa rimasta muta di fronte al bisogno di un popolo, emerso da un ventennio di miseria e vessazioni, in cerca di giustizia sociale. Tra le lotte politiche e ideologiche del dopoguerra si delinea il percorso di formazione del protagonista, che sembra assumere i tratti di una confessione. Una “storia” di Elsa Morante al maschile che nel 1960 valse il Premio Manzoni, vittoria motivata con queste parole: “Una intensa pensosità, una esemplarità di costruzione e il senso di uno stile tale da rilevare la presenza di un vero talento“.

Giacomo Cesaro (Castagnaro, 1922 – Roma, 2015) è stato una tra le intelligenze più vive, lucide e profonde del nostro dopoguerra.
Partigiano (“Giustizia e Libertà”), politologo, scrittore, formatore, fu tra i dirigenti nazionali della “Gioventù italiana d’Azione Cattolica”, con Carlo Carretto e Mario Rossi, e vicino a Don Primo Mazzolari e Don Arturo Paoli.
Negli anni Sessanta fu Direttore del “Centro studi politici Alcide De Gasperi” – “La Camilluccia”; fondò l’“Università Operaia Paolo VI”, il “Comitato di Collegamento dei Cattolici” e l’agenzia “ALP: Alternativa, Libertà, Partecipazione”.
Firmò saggi, studi e romanzi.
La montagna paziente (Studium, 1961) è la sua opera di narrativa più importante.

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