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Daniela Copes si è morta all’età di 17 anni a causa della fibrosi cistica: lei stessa aveva raccontato la malattia sul web per sensibilizzare e dare forza agli altri che vivevano il suo stesso dramma.

I genitori di Daniela avevano scoperto la malattia della loro bambina pochi giorni dopo la sua nascita. Fino al 14 esimo anno in realtà la situazione era rimasta sotto controllo, sebbene quel nemico invincibile costringesse Daniela ad almeno un ricovero l’anno. È stata lei stessa a raccontare i dettagli della sua malattia attraverso il web, sul suo profilo “Dani Copes”. Aveva deciso di farlo per dare coraggio a tutti i malati ma soprattutto per sensibilizzare verso questa patologia genetica che offre più chances solo grazie a chi sceglie di donare gli organi.

“Prendere la solita marea di pastiglie e fare tutta la fisioterapia necessaria non mi pesava molto. È alla fine del 2014 che le cose sono cambiate”. “Ricoveri sempre più lunghi, sempre più pastiglie. Il declino è iniziato quando sono stata costretta a fare flebo a casa continue, senza mai smettere e dover stare in ospedale 5-6 ricoveri all’anno della durata di 3 mesi. Il 2014 ha cambiato totalmente la mia vita ma l’anno fatidico è stato il 2016 perché per la prima volta mi hanno parlato di trapianto bipolmonare“.

Daniela, attraversando tante difficoltà, non si è mai arresa. Aveva accettato questa prospettiva e si era messa in lista di attesa. “Io voglio vivere e vivrò a pieni polmoni”, aveva scritto, la ragazza.

A marzo 2017 quel trapianto era arrivato, segnando una svolta nella sua vita. “Finalmente posso rinascere!”, aveva gridato al mondo, ma ben presto sono arrivate nuove difficoltà. Daniela era stata ricoverata a Milano a metà ottobre è morta nella notte tra il 25 e il 26. La città si è stretta intorno a lei e alla sua famiglia, il web le ha dato l’ultimo saluto riconoscendole tanto coraggio e gioia di vivere.

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