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Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Cardiff University, in Gran Bretagna esiste una connessione tra l’ADHD, cioè l’Attention-deficit hyperactivity disorder e il Dna. Tra le cause del disturbo da deficit, ci sarebbero attenzione e iperattività.

Ebbene, gli studiosi hanno analizzato i tratti del Dna di 366 bambini a cui era stato diagnosticato il disordine, confrontandoli con quelli di 1.047 bambini sani.

Dai risultati ottenuti, emerge che il 15% dei bimbi esaminati avevano rare variazioni genetiche rispetto al gruppo dei bambini sani, in cui solo il 7% aveva manifestato alterazioni genetiche simili.

La ricercatrice coordinatrice della ricerca ha spiegato: «Questo studio è eccitante perché ci dà il primo collegamento diretto tra la genetica e l’ADHD».

Nel mondo, il 5,3% della popolazione soffre di ADHD, mentre in Italia il disturbo è diffuso soprattutto tra i bambini; nel nostro paese ci sono tra i 270.000 e i 360.000 bambini affetti da questa malattia psichiatrica.

L’ADHD è caratterizzata da un marcato livello di disattenzione e da una serie di comportamenti che mettono in risalto iperattività e impulsività, più seri e frequenti di quanto venga osservato in individui a un livello paragonabile di sviluppo.

Questa scoperta, potrebbe rivelarsi un importante passo avanti nella cura di questa malattia, che fino ad ora era basata solo sugli psicofarmaci.

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