In questi ultimi anni sono aumentati, anche in Europa, i casi di donne che hanno avuto problemi con assorbenti a causa della Sindrome da Shock Tossico. Secondo alcune ricerche scientifiche, infatti, la SST dipende dalla composizione dei prodotti che contengono rayon sintetico e cotone. Due elementi che hanno un alto potere assorbente. Il primo di origine sintetica e l’altro naturale. Un problema comunque non presente negli assorbenti di solo cotone e senza rayon.
Il secondo i ricercatori è causa della sindrome di Shock Tossico. In pratica, lo strafilococco aureo che genera l’infezione con sintomi di febbre, vomito e debolezza e che il medico difficilmente è nelle condizioni di poter ridurre, e la cui infezione, può sfocare anche in cancrena.
Questa sindrome non esisteva qualche decina di anni fa, quando si usavano solamente prodotti fatti di cotone.
Ed è proprio questa la raccomandazione più opportuna, di usare esclusivamente prodotti di origine naturale e possibilmente biologica.
È partita la sperimentazione presso il Dipartimento di Scienze Mediche del Policlinico Tor Vergata dell’AMOS COVID-19, un sistema ad alta tecnologia in grado di rilevare in tempo reale, anche a distanza, grazie a una termocamera per il rilevamento della febbre, una videocamera e un sensore acustico composto da un array di 16 microfoni, i parametri significativi dei sintomi da infezione COVID 19 quali la temperatura corporea, i colpi di tosse e gli starnuti. (altro…)
Con il decreto firmato dal premier Conte nella serata del 9 marzo 2020, vengono estese le restrizioni previste per le zone arancioni a tutto il territorio nazionale fino al prossimo 3 aprile. Gli spostamenti sono vietati se non per comprovate necessità di lavoro o di salute ed è fondamentale seguire le raccomandazioni dei medici e dello stesso Conte: stare a casa per evitare di contagiarsi e contagiare gli altri. Anche per riconoscere subito i primi sintomi della malattia e riuscire a seguire l’iter necessario come indicato da un vademecum rilasciato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Si tratta di 8 punti nati per rispondere alle domande che in molti si chiedono in queste ore: come riconoscere i sintomi del coronavirus, cosa fare in caso di febbre, chi chiamare e come spostarsi. Informazioni forse banali, ma che chiaramente non tutti hanno ancora ben compreso e che quindi è giusto riportare in un documento di facile comprensione. Ebbene, ve li riportiamo qui di seguito, come da vademecum stilato dall’Istituto Superiore di Sanità:
1. Quali sono i sintomi a cui devo fare attenzione?
Febbre e sintomi simil-influenzali come tosse, mal di gola, respiro corto, dolore ai muscoli, stanchezza sono segnali di una possibile infezione da nuovo coronavirus.
2. Ho febbre e/o sintomi influenzali, cosa devo fare?
Se negli ultimi 14 giorni sei stato a stretto contatto con una persona infetta da COVID-19 o sei stato in un’area a rischio oppure hai lavorato in una struttura sanitaria con pazienti COVID-19, resta in casa e chiama il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica.
3. Dopo quanto tempo devo chiamare il medico?
Subito. Se ritieni di essere contagiato, chiama appena avverti i sintomi di infezione respiratoria, spiegando i sintomi e i contatti a rischio.
4. Non riesco a contattare il mio medico di famiglia, cosa devo fare?
Chiama uno dei numeri di emergenza indicati sul sito www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
5. Posso andare direttamente al pronto soccorso o dal mio medico di famiglia?
No. Se accedi al pronto soccorso o vai in un ambulatorio senza prima averlo concordato con il medico potresti contagiare altre persone.
6. Come posso proteggere i miei familiari?
Segui sempre i comportamenti di igiene personale (lavati regolarmente le mani con acqua e sapone o usa un gel a base alcolica) e mantieni pulito l’ambiente. Se pensi di essere infetto indossa una mascherina chirurgica, resta a distanza dai tuoi familiari e disinfetta spesso gli oggetti di uso comune.
7. Dove posso fare il test?
I test vengono eseguiti unicamente in laboratori del Servizio Sanitario Nazionale selezionati. Se il tuo medico ritiene che sia necessario un test ti fornirà indicazioni su come procedere.
8. Dove trovo altre informazioni attendibili?
I pazienti colpiti da Covid-19 “potrebbero non avere la febbre” e nelle loro Tac al polmone “potrebbero non risultare anomalie“. (altro…)
Da Libero si apprende che l’Angelini Farmaceutica ha messo in commercio un nuovo farmaco che contiene principi attivi di paracetamolo e ibuprofene in misura ridotta rispetto a quelli che contengono l’uno o l’altro e che potrebbe essere usato anche da diabetici, anziani o malati cronici affetti da patologie cardiovascolari. È un farmaco da banco con un prezzo di circa 7 euro, ma che è sempre meglio assumere dopo consulto medico. proprio.
Sia paracetamolo sia ibuprofene sono infatti usati indistintamente per dolori o febbre. Entrambi presentano controindicazioni che non sempre vengono seguite dalle persone che li assumono. Questi principi attivi sono infatti contenuti nei più comuni e diffusi farmaci da banco. Entrambi funzionano su determinati sintomi – emicrania, cefalea, stati febbrili, dolori mestruali e così via – ma in modo differente.
Il paracetamolo, ad esempio, non dà neppure allergie, tanto che viene utilizzato in gravidanza, in allattamento e in età pediatrica, sotto il consiglio medico.
L’ibuprofene invece è contenuto nei farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), non è cortisonico e viene impiegato anche per artriti e artrosi.
Il nuovo farmaco insomma sembra presentare un’efficacia terapeutica maggiore del 30% rispetto al paracetamolo o l’ibuprofene assunti singolarmente, che duri più a lungo e agisca più in fretta.
Un’equipe di studiosi svedesi ha scoperto la causa della febbre. A far salire la temperatura sarebbero le prostaglandine, sostanze-spia delle infiammazioni secrete dai vasi sanguigni del cervello che in caso di emergenza, finiscono col innescare diversi segnali. (altro…)
Alberto Tozzi, pediatra dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, sostiene che le medicine non si danno per abbassare la febbre, ma solo, quando è strettamente necessario, per alleviare il malessere del bambino. (altro…)
La temperatura da alcuni giorni si è abbassata drasticamente facendo ammalare molti italiani. Per ora è presto parlare di autunno, anche se rispetto alle settimane precedenti la perturbazione che gli esperti del meteo hanno battezzato con il nome “Poppea” ha portato ad un brusco abbassamento delle temperature e per questo è bene prestare attenzione agli sbalzi per evitare di dover affrontare i primi sintomi influenzali. (altro…)
Questo inizio d’autunno, caratterizzato da diversi sbalzi termici, è il terreno fertile per i virus parainfluenzali, che hanno costretto già a letto 60mila italiani. A piegarlo, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano.
I sintomi sono quelli tipi dell’influenza, e le uniche terapie sono i farmaci sintomatici e qualche giorno di riposo. Tra i più comuni abbiamo: dolori articolari, febbre, spossatezza, raffreddore e tosse.
Si tratta di forme preinfluenzali che anticipano l’influenza stagionale. I virus di questo tipo sono 272, e traggono beneficio proprio dal freddo ma anche dagli sbalzi termici che stiamo subendo nelle ultime settimane.
E a chi è già stato colpito…, non resta altro che mettersi a letto per due o tre giorni, curarsi bene facendo abbassare la febbre, e nel caso si tratti di bambini, anziani e categorie a rischio, malati cronici, è meglio rivolgersi subito ad un medico.