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Con lo studio Cosmo, finanziato dall’Associazione italiana Sclerosi multipla (Aism) si è scoperto che non esiste alcuna correlazione tra l’Insufficienza venosa cerebro spinale cronica nota come (Ccsvi) e la Sclerosi multipla (Sm).

Tale ricerca è stata presentata nel corso del Congresso europeo sul trattamento e la cura della Sm, bocciando dunque la terapia del professor Paolo Zamboni.

Dai risultati ottenuti, sarebbe infatti emerso che il 97% delle persone con Sm esaminate non ha la Ccsvi.

In questi giorni, inoltre, si è mossa una importante iniziativa ‘Ferma la Sclerosi Multipla e Fai andare avanti la ricerca!’: è questo l’appello lanciato dall’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla che accompagnerà “Una mela per la Vita”, evento nato per sostenere la ricerca scientifica e i servizi per i giovani colpiti da questa malattia.

Per l’occasione, gli atleti Gianluca Zambrotta, Massimiliano Rosolino, e l’attore Gabriele Greco con Antonella Ferrari, attrice nonché madrina dell’Associazione, in collaborazione con l’AISM contribuiranno a sensibilizzare il pubblico a partecipare a questa manifestazione sabato 13 e domenica 14 ottobre, in tutte le piazze italiane, dove verranno distribuiti 1.200 sacchetti di mele con un’offerta di 8 euro.

La manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ed è promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione.

Un pensiero su “Sclerosi multipla: nuovo studio boccia la tesi del prof. Zamboni”
  1. ANSA SCLEROSI: ASS.PAZIENTI, DUBBI ATTENDIBILITA’ STUDIO COSMO

    CORRELAZIONE CCSVI E MALATTIA E’ ASSODATA NEL MONDO (ANSA) – LIONE, 12 OTT – Lo studio Cosmo e’ ‘una negazione annunciata che non potra’ condizionare la libera ricerca biomedica in Italia, mentre la correlazione tra Ccsvi e Sclerosi Multipla e’ data per assodata nel mondo’. Cosi’ l’Associazione di pazienti ‘Ccsvi nella Sclerosi Multipla’ contesta i dati dello studio Cosmo resi noti oggi dall’Associazione Italiana Sclerosi Multima (Aism), affermando che lo Studio desta ‘dubbi di attendibilita”.

    Lo Studio, rileva l’Associazione in una nota, ‘afferma praticamente l’assenza di collegamento tra Sm e Ccsvi. Sono dati che ci lasciano amareggiati ma per nulla stupiti. Lo Studio, infatti, – denuncia l’Associazione – suscita forti dubbi circa la sua attendibilita’; infatti l’analisi con diagnosi fatte tramite ecocolordoppler (metodo molto operatore-dipendente) parla del 3% di correlazione tra Sm e Ccsvi, mentre in tutto il mondo diagnosi fatte anche con la venografia, considerato il metodo piu’ sicuro per questo tipo di diagnosi, parlano di percentuali di correlazione altissime’. Secondo l’Associazione, inoltre, lo Studio ‘e’ stato gravato da pesanti vizi e carenze metodologiche apertamente denunciate dal professor Zamboni’.

    Insomma, rileva l’organizzazione di pazienti, ‘Cosmo e’ solo uno dei tanti studi epidemiologici prodotti e solo la valutazione complessiva dei risultati di piu’ studi puo’ condurre a valutazioni conclusive’. Al Congresso europeo sulla Sclerosi Multipla in corso a Lione, rileva infatti, ‘il gruppo di studio del Canadian Institutes of Help Research ha presentato ad esempio un’analisi degli studi piu’ significativi in materia confermando la forte associazione tra Ccsvi e Sm’. ‘Riteniamo quindi che Cosmo – conclude l’Associazione – non possa e non debba in nessuno modo condizionare ne’ frenare lo sviluppo della libera ricerca biomedica. In Italia, Cosmo non puo’ e non deve essere utilizzato da nessun ente, soprattutto se pubblico, per ostacolare altre ricerche’.

    CR/MB 12-OTT-12 13:34 NNNN

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