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golpe turchia fallito

Fallito un colpo di stato dei militari in Turchia. Nella notte il presidente Recep Tayyip Erdoğan è riatterrato a Istanbul dove ha dichiarato di aver sventato un tentativo di colpo di stato condotto ieri sera da un gruppo di militari dell’esercito “che ora verranno puniti”.

Centinaia di persone hanno seguito il suo appello, lanciato ieri sera con una video telefonata, e sono scese per le strade per fermare i carri armati che avevano circondato l’aeroporto di Istanbul, il palazzo presidenziale e il parlamento ad Ankara.

I golpisti hanno sparato sulla folla, uccidendo almeno 60 persone. Piccoli focolai di ribelli ha opposto restsitenza, ma alla fine secondo la polizia, è rimasta fedele al loro presidente.

Il presidente, dopo una rocambolesca fuga nella notte sui cieli turchi, è ritornato ad Istanbul dopo aver avuto la certezza del fallimento del golpe. L’evoluzione dell’insurrezione di parte delle forze armate organizzata dai colonnelli (e non dai generali), è stata seguita con la massima attenzione dalla Russia (tra i due Paesi è stata fatta di recente pace dopo un lungo periodo di forte tensione). E dagli Usa, essendo il Paese componente della Nato.

Barack Obama si è schierato al fianco del presidente Erdogan, dichiarando che va sostenuto “il governo turco democraticamente eletto”.

Rivolgendosi a tutte le parti, Obama si è appellato “per scongiurare le violenze e bagni di sangue”. Pro Erdogan anche se con prudenza anche Angela Merkel: “L’ordine democratico deve essere rispettato”, ha dichiarato il suo portavoce. La Russia è “profondamente preoccupata per le notizie che provengono dalla Turchia”, ha fatto sapere il portavoce del Cremlino.

Foto Reuter