Cortona, eseguita per la prima volta diagnosi pre-impianto in ospedale pubbico

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Un pensiero su “Cortona, eseguita per la prima volta diagnosi pre-impianto in ospedale pubbico”
  1. La scorsa settimana, un comunicato della Regione Toscana riportato da tutti i quotidiani, ha dato notizia che nell’ospedale di Cortona sono stati selezionati tre embrioni probabili portatori di una malattia genetica trasmissibile per via ereditaria.

    Sono seguiti entusiastici commenti da parte degli organi di governo regionali a partire dall’assessore Saccardi che ha ribadito l’efficienza della sanità toscana e il suo importante ruolo di apripista anche su tematiche bioetiche.
    Il concetto di fondo è il seguente: è lecito scartare embrioni indesiderati seguendo la logica del diritto al figlio sano?
    La risposta della Regione Toscana e di gran parte dell’opinione pubblica è senza dubbio positiva, è lecito quando “è’ finalizzata ad evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie trasmissibili che possono determinare gravi pericoli per la salute fisica e psichica della donna”.
    La selezione embrionale spiegano dalla Regione non è altro che “una amniocentesi anticipata non eseguita sul feto ma sull’embrione senza che produca alcun danno”.
    In futuro ogni coppia “produrrà” embrioni e selezionerà solo quello/quelli preferiti evitando di ricorrere all’aborto a gravidanza inoltrata qualora l’amniocentesi abbia evidenziato anomalie incompatibili con la salute della madre.
    L’aborto oltretutto spesso produce conseguenze importanti a livello psicologico sulla madre, con la selezione embrionale si evitano anche questi inconvenienti.

    Sarebbe fatto nascere oggi una persona affetta da una patologia rara come la sindrome di Cogan che porta alla sordità? Chi potrebbe pensare a una vita normale dopo una diagnosi così infausta? Beethoven ha avuto questa malattia. E un embrione con sindrome di Tourette, patologia neurologica rara che porta a deficit di attenzione, tic motori e comportamenti ossessivo compulsivi, iperattività, parole oscene ripetute in modo involontario da chi verrebbe accettato? Si tratta della malattia di cui era affetto Mozart. E di un embrione capace di sviluppare mucoviscidosi, malattia genetica del metabolismo che facciamo? Trattasi di Chopin.

    La novità eccezionale che non troverete scritta da nessuna parte sta nel fatto che insieme alla stragrande maggioranza di coloro che vedono nell’embrione un mero agglomerato di cellule a proprio uso e consumo e nel feto indesiderato solo un ostacolo al benessere psicofisico della madre (il padre come sempre è del tutto ignorato…) ci sono anche pochi coraggiosi che pensano da anni che l’embrione abbia la stessa dignità che spetta al feto, al bambino, al ragazzo, all’adulto e all’anziano.
    Selezionare gli embrioni buttando quelli non graditi, non “idonei al trasferimento” per noi rimane un crimine contro l’umanità così come creare un conflitto tra l’interesse della madre e del nascituro a scapito della vita di quest’ultimo ci riporta indietro di millenni quando dalla Rupe Tarpea venivano buttati “i non idonei”.
    Il diritto al figlio sano, dogma del pensiero unico dominante crea il paradosso: la gravidanza diventa una patologia da curare, il malato non va curato ma soppresso per creare quella razza pura tanto in voga nei civili paesi nordici dove già ora non vediamo più un bambino down o in carrozzella perché la loro vita “non idonea” è stata selezionata quando erano embrioni o sono stati uccisi da bambini con l’eutanasia infantile ampiamente praticata nella civilissima Olanda.

    Ci preme informarvi che la scelta su questi temi non spetterà a noi, non ne sentiremo mai parlare in dibattiti o confronti televisivi, sarà un comunicato della Regione Toscana ad informarci dei protocolli che regoleranno la nostra vita o la nostra morte.

    pietrobelcari@yahoo.it Pietro Belcari e Stefano Giannarelli

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